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AMERICAN PSYCHO regia di Mary Harron

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Angel Heart     5 / 10  07/01/2012 12:02:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A mio parere, un film che parla di un serial killer in maniera troppo grottesca non può funzionare già in partenza. Ed è proprio il caso di "American Psycho".
Nonostante la buona prova di Bale e l'ottima colonna sonora anni 80 (contenente brani come "True Faith" dei New Order o "Sussudio" di Phil Collins) "American Psycho" rimane un filmetto confuso, estremamente approssimativo, e davvero poco divertente.
Non si capisce chi sia Patrick Bateman, non si sa nulla di lui, nè perchè si comporta così, nè come ha fatto a diventare così (tutto viene lasciato alle supposizioni dello spettatore); e questo è già un grosso problema, perchè l'introspezione psicologica, in un film di serial killer, dovrebbe essere l'elemento fondamentale della pellicola.
A questo si aggiungono altre pecche in sceneggiatura come dialoghi dementi o pesanti (es. i monologhi di Bateman sui brani musicali), sciocchezze inverosimili e improponibili (come può un killer lasciare un lenzuolo insanguinato ad una tipa come se niente fosse? O andare nell'abitazione di una delle sue vittime lasciando impronte dappertutto?) e situazioni che, nonostante vengano messe in scena con indiscutibile crudezza, procedono talmente in fretta che alla fine non fanno nè caldo nè freddo (come la scena con le due prostitute... che ha fatto a ste due donne, spiegatecelo no?).
Anche la regia della Harron è piuttosto fiacca: se infatti il film all'inizio si lascia seguire con interesse, dopo mezz'ora il ritmo arranca, tutto diventa stanco e ripetitivo, e di conseguenza, si arriva alla fine a gran fatica.
Insomma, a conti fatti, cosa rimane? Appunto le buone interpretazioni del cast, la colonna sonora, le scene "erotiche", e un paio di omicidi comunque buttati sempre sul ridere (buffo vedere che in un condominio ultrachic di NY un uomo può tranquillamente rincorrere per i corridoi una ragazza che urla come un'ossessa e poi ucciderla senza che nessuno intervenga o si accorga di nulla. E questo, a culò e piffero per aria, e con una motosega in mano!).
Decisamente troppo poco per un film che ha ingiustamente acquisito fama di cult. Non ho letto le pagine di Ellis (e ora come ora neanche ci tengo), ma immagino che debbano essere molto più interessanti (specie negli intenti satirici) e di tutt'altra potenza.
In conclusione, film piatto e poco emozionante. Sopravvalutato.


Nota: molti crederanno che "American Psycho" sia una storia originale e mai vista prima; bene, non lo è affato. Perchè?
Perchè forse non tutti sanno che giusto tredici anni prima un regista sconosciuto chiamato Robert Bierman aveva già analizzato le stesse identiche tematiche (yuppies vuoti e insoddisfatti portati alla follia dal mondo che li circonda) con una pellicola ben più tagliente, efficace e divertente: trattasi dell'eccellente (e sottovalutatissimo) "Stress da Vampiro", un piccolo (grande) gioiello (mi piace definirlo il "Taxi Driver" degli anni 80) con uno straordinario, immenso, sublime Nicolas Cage.
"Stress da Vampiro" è catalogato come una commedia (e in effetti, lo è). Ma il colmo, è che risulta lo stesso dieci volte più inquietante e sconvolgente di "American Psycho" (che in teoria sarebbe molto più serio e violento).
Perciò, seguite il mio consiglio: recuperate nella maniera più assoluta "Stress da Vampiro", vi assicuro che non ve ne pentirete (specie se avete già visto questo trascurabile film con Bale).
Gruppo STAFF, Moderatore Kater  07/01/2012 12:30:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Riguardo alla mancanza di palese introspezione psicologica del personaggio e ai "dialoghi dementi o pesanti" ti devo dire che anche il libro è così, è una sorta di descrizione cruda dei fatti dai quali è il lettore a desumere i tratti psicologici di Bateman. Esasperando il vuoto esistenziale che lo circonda Ellis lo descrive.
Comunque questo fa parte della generale letteratura proposta da Ellis dove il giudizio e le conclusioni vengono tratte unicamente da chi legge.
Angel Heart  07/01/2012 13:00:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capisco. Credo comunque che desumere i tratti psicologici da un racconto sia molto più affascinante (si è più liberi di supporre e fantasticare) rispetto a un film (dove ti devi basare solo sulle immagini, in questo caso molto poco esplicative, che ti vengono messe davanti).

Non mi è difficile crederti. Ho già avuto modo (due volte, una a 16 anni e una a 22) di confrontarmi con Ellis e il suo stile narrativo... ovviamente con il classico "Meno di Zero". E devo dire che non mi ha mai fatto impazzire.
Ma sono sicuro che se leggessi il libro di "American Psycho", ricaverei lo stesso un ritratto più chiaro della figura di Bateman. Almeno rispetto a quanto mi ha fornito il film (praticamente nulla se non un monologo iniziale che ne tratteggia alcuni aspetti caratteriali).
Gruppo STAFF, Moderatore Kater  07/01/2012 13:16:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Infatti tu hai ragione, perchè in definitiva questo è un film un po' inutile che si limita a trasporre un libro in maniera piuttosto fedele facendogli perdere quel mordente e quel senso di angoscia e di vuoto che invece permea il romanzo, direi uno dei più "forti" di Ellis tanto che la pubblicazione venne ostacolata per diverso tempo.

C'è un altro film tratto da un romanzo di Ellis che secondo me è meglio riuscito, ovvero ritrasmette in maniera migliore questa sua "poetica del nulla" ed è "le regole dell'attrazione", libro dove tra l'altro compare per la prima volta il personaggio di Bateman. Oh, non te lo spaccio come capolavoro ma ritengo sia sottovalutato e a mio parere molto più in linea con lo spirito Ellisiano.
Angel Heart  07/01/2012 13:37:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Le regole dell'attrazione" l'ho anche commentato, e sì, mi è piaciuto già molto di più... e come dici tu, lì si avverte già di più lo spirito di Ellis, verissimo.
E se non sbaglio, il personaggio di Dawson Van Der Beek (inquietantissimo) è il fratello minore di Patrick Bateman, Sean.
Gruppo STAFF, Moderatore Kater  07/01/2012 13:49:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Yes. Ho letto il tuo commento, mi sei stato un pò stinfio pure tu con il voto ma se era una media... :-)

Te l'hanno fatto vedere a scuola???

Angel Heart  07/01/2012 13:55:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In effetti hai ragione, però è come ho scritto nel commento: quando lo vidi da adolescente mi fece un certo effetto (sì, una visione segreta in terza superiore, mancava il prof. quindi una compagna tirò fuori la VHS dallo zaino e via) ma la seconda volta (un paio d'anni fa) l'ho visto in maniera diversa e, naturalmente, non mi ha coinvolto come la prima.

Forse sì, 6 e 1/2 è un pò pochino adesso che ci penso, anche perchè alla prima visione gli avrei dato un 8 pieno :).
Comunque siamo d'accordo. E' un film molto apprezzabile!