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AMERICAN PSYCHO regia di Mary Harron

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bates     2 / 10  09/03/2006 14:43:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh mio dio...ecco come rovinare la fama di un libro strepitoso...una trasposizione fuori tempo massimo ( 9 anni dopo la pubblicazione, quando il periodo di uscita del romanzo, 1991, aveva più di un senso, dal momento che l'opera è un bilancio negativo degli infausti anni '80), timida, trattenuta, senza alcuna voglia di osare, un compitino pulito pulito, rapido e indolore. Qualche chiacchiera tratta e rimasticata dal libro, totale assenza di sesso e violenza (fondamentali nell'economia della vicenda, altrimenti decade il fine ultimo di tutto il senso macabro/socio-satirico di Ellis:ecco, immaginatevi un Salò di Pasolini senza scene di tortura: infinitamente meno sgradevole, ma pure altrettanto insensato), ritmo lento e "wannabe" hitchcockiano (ma chi lo voleva vedere un thrillerino?! Per caso Mary Harron ha preso alla lettera quello "psycho" dopo "American", e si è messa in testa di riplasmare lo stile dell'inimitabile, grande Hitch?!), quando avrebbe dovuto essere violento, selvaggio, spietato, sangunoso all'estremo ("Hostel"?!,buahahahahahahahah!), onde mostrare in tutta la sua pregnanza l'atroce e malsano delirio di Patrick Bateman. Tutto ciò è invece rimasto su carta.......quella di Bret Easton Ellis!!! Complimenti Harron: hai compiuto l'operazione più inutile della storia del cinema! Unica nota positiva: la maestosa interpretazione di Christian Bale. Guardate la follia sui suoi occhi, e chiedetevi che film con le contropalle sarebbe stato se cotanto attore fosse stato diretto da un regista CAPACE, che avesse almeno lontanamente compreso il senso dell'opera letteraria.
Invia una mail all'autore del commento emans  16/03/2006 12:08:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
in quanto al sesso io ne ho visto parecchio veramente...
forse il regista doveva fare un film tipo arancia meccanica?perche è questo che tu ti aspettavi dal libro no?
bates  17/03/2006 20:30:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Emans, se ti va, ti consiglio la lettura dell'omonimo libro:splendido, ai livelli di un De Sade post moderno, ma, ti avverto, di una violenza devastante. Il filmetto ne è una versione infinitamente ultra edulcorata, anzi, di più! Non sono un sadico, e nemmeno un pornofilo ma, come già scrissi, una vicenda talmente ricca di implicazioni sociologiche (gli anni '80) e psicopatiche (l'avidità del business metaforizzata dalla bestialità omicida) avrebbe meritato un adattamento cinematografico che avesse almeno avuto il coraggio di vedere dal cannocchiale la furia sanguinaria del romanzo. Il film nemmeno la guarda da lontano, la evita del tutto!!! Conevrrai con me qualsiasi thriller-horror uscito ultimamente (i due "Saw", "La Maschera di Cera", "Hostel", "Wolf Creek"...pure "L'Alba dei Morti Dementi -spassosissimo-) è molto più violento di "American Psycho"... Forse mi citi "Arancia Meccanica" per le tematiche incentrate su un individuo particolarmente "disturbato"...o forse ti sarai accorto che la regista tenta maldestramente di ricalcare la mano di Kubrick e, talvolta, di Polanski...séh, le piacerebbe ;) Di sicuro avrei però preferito un adattamento che prendesse di petto le controversie che potevano sorgere riguardo l'apparente empatia che lo spettatore può instaurare col personaggio (cosa che accadeva con Alex in "Arancia Meccanica"), nel film "American Psycho" aggirate a priori, perché è tutto così freddo, asettico, distanziato che, non solo lo spettatore non prova interesse per il protagonista, ma perde ogni interesse nei confronti della vicenda nel giro di pochi minuti...