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NO TIME TO DIE regia di Cary Joji Fukunaga

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Goldust     5 / 10  14/02/2022 18:12:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'appuntamento con la storia è fissato con questo 25esimo capitolo della saga nel quale, volente o nolente, si è scelto di dare una rinfrescata al personaggio dell'agente segreto più famoso del Mondo per renderlo una figura più contemporanea ed al passo con le esigenze dell'entertainment odierno. Vedremo nei prossimi lavori se a seguito di questa scelta l'iconicità della figura a doppio zero subirà o meno scossoni devastanti, ma per qualcuno il grande passo andava fatto: il voto negativo che affibbio a "No time to die" non riguarda la legittimità di tale scelta ma il modo con il quale la stessa è stata integrata e banalizzata all'interno dello spettacolo del film. Che diciamolo è misero. Intanto la pellicola è una delle più seriose dell'universo bondiano: l'aria è pesante, l'ironia è quasi del tutto sotterrata, la morte aleggia pericolosa come quasi mai. Il lavoro di Fukunaga è il fratello minore di " Al servizio segreto di Sua Maestà", del quale ripropone le dinamiche personali e sentimentali del protagonista per umanizzarlo oltre il limite del lecito. Posto che possa interessare al fruitore medio del prodotto ( per me, poco ) la lunghezza spropositata del racconto ammazzerebbe lo spettatore meglio disposto e l'impegno profuso per intavolare il passaggio di consegne tra vecchio e nuovo rischia di perdersi presto nell'accumulo di scene più o meno utili alla causa. Così, dopo l'adrenalinico incipit ambientato a Matera, la sceneggiatura mette in fila qualche buona sequenza mista a banalità, ma soprattutto mette a tappezzeria tutto quello che non riguarda la sua storia centrale, tradendo lo spirito del franchise e del suo ideatore Ian Fleming ; Blofeld ed M non pervenuti, gadget modesti, nessuna conquista amorosa ( ci mancherebbe ! ), un villain di Malik ridicolo e senza profondità ed un prefinale sparatutto e superomistico da videogioco puro, neanche fossimo in un action di serie B. Certo, nel marasma generale c'è pure una godibile mission con una simpatica e sexy Ana De Armas, ma poi? Ci si avvicina al finale con un ineluttabile senso di nostalgia ma anche distrutti dalla pesantezza degli eventi e pensierosi, soprattutto, per un futuro non si sa quanto florido. Vedremo come verrà gestita l'eredità di Craig, caduto anche lui film dopo film in un vortice anonimo dal quale non è riuscito a rialzarsi. Meritava comunque di sicuro una pellicola di commiato ben superiore a questa.