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FREAKS OUT regia di Gabriele Mainetti

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Evarg Nori     7 / 10  04/02/2023 18:27:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sei anni dopo il fortunato e meritevole "Lo chiamavano Jeeg Robot" Mainetti(anche co-sceneggiatore,autore delle musiche e co-produttore tra gli altri con Andrea Occhipinti)ripropone le tematiche supereroistiche tipiche dei blockbusters americani in trasferta romana,qui ambientate nel'43 e con un gruppo di "diversi" alle prese con la mostruosità "normale" che li circonda.Anche qui abbiamo pregi e difetti:il cast è ottimo,con un irriconoscibile Santamaria in versione pelosa;la confezione è eccellente grazie all'imponente budget(c'è chi dice 13 milioni chi oltre 20 causa la lunghissima lavorazione protrattasi tra il 2018 e il 2020 ed ostacolata anche dal Covid-19)e se certe scelte sono tipiche dei cinecomics anche qui abbiamo situazioni che si prestano ben poco ai prodotti commerciali per famiglie(cosa a vantaggio del film).Apprezzabili i vari rimandi al cinema nostrano(Fellini,Visconti,Bertolucci,Leone).Ma come lo Zingaro, anche qui il cattivo(che sulla carta ha un che da villain-reietto alla Guillermo DelToro)non è approfondito a dovere.Gli anacronismi volontari sono superflui(la mancanza di fascisti che ha fatto storcere il naso a molti,il trip di Franz con apparizione di smartphone,l'esecuzione al piano di "Creep" dei Radiohead)e il finale con battaglia ed esplosione di superpoteri è più americano che mai,pur garantendo lo spettacolo.Per me a livello di "Lo chiamavano Jeeg Robot",non perfetto nè innovativo ma indubbiamente piacevole ed appassionante.Un altro discreto risultato per un regista promettente e volitivo,che si spera vivamente possa continuare per questa strada e migliorare col tempo.Sei David di Donatello(fotografia,trucco,acconciature,effetti speciali,scenografia e produzione)ma ancora scarso il riscontro di pubblico,con meno di 3 milioni di incasso.Ma per "Me contro Te" ovviamente tutti di corsa in sala vero?Che la massa si svegli e conceda una chance a chi davvero la merita in questo paese è chiedere troppo.