Jumpy 7½ / 10 11/10/2023 19:08:52 » Rispondi Colpisce con forza nella sua essenzialità. Critica profonda di una certa fascia sociale americana: ricca... ricchissima, ma fondamentalmente annoiata e vuota... come i personaggi dei romanzi di Ellis (anche lui estremamente minimalista ed essenziale). Ed in effetti, anche questo film, basta togliere i cellulari, e potrebbe essere ambientato negli anni '80 (Acapulco 30-40 anni fa era meta ambita ed "andava di moda" tra i ricchi). Di fatto in questa famiglia non c'è alcun tipo di comunicazione che esprima un sentimento
Neil, fa una risatina ad inizio film, ha una relazione appassionata con una ragazza del posto, verso la fine piange perchè si sente responsabile dell'assassinio della sorella. Poi stop, nient'altro.... il suo sentire si può intuire solo dai suoi comportamenti e da indizi vaghi... /SPOILER] Il nichilismo di Neil/Tim Roth (bravissimo) poi
ha, secondo me, le sua fondamenta (e anche giustificazione, perchè no) negli ultimi 10 minuti: il medico dice che il cancro era già in metastasi, quindi Neil già sapeva che era, di fatto, condannato, ancor prima della vacanza ad Acapulco. I maiali che di tanto compaiono (in carcere, nella stanza d'albergo nel finale) li ho interpretati come allucinazioni dovute al suo male.
Come per l'ultimo di Wes Anderson... purtroppo il pubblico non è (più) abituato a questo genere di film.