Mauro@Lanari 2½ / 10 11/12/2021 03:12:30 » Rispondi "Non esistono personaggi empatici nel film d'Audrey Diwan" (Marzia Gandolfi). Azzard'una spiegazione: forse perché, dopo 60 anni, i problemi dei boomers non vengono più percepiti attuali, giuria della Mostra di Venezia 2021 a parte? Ops: i "pro-life" sono sempre in agguato, dal Texas ai 10 su 10 ginecologi ospedalieri del mio paesotto, guai ad abbassare la guardia sui diritti civili faticosamente acquisiti. Ok, però oggi siamo pieni di sistemi contraccettivi, mentre nel '63 no, e la scelta come protagonista d'una laureanda che si comporta com'una provinciale non giova. Poi c'è il body horror filmato con "stile austero, quell'intenzionale rinuncia agli psicologismi e agl'accessi melodrammatici, dunque il residuo minimalista" (Federico Pontiggia) tipico del miglior cinema francese (Bresson e Pialat, evocato dalla presenza di Sandrine Bonnaire). Per chi s'accontenta delle l-imitazioni, pardon: della derivatività.