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IL POTERE DEL CANE regia di Jane Campion

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Manticora     8 / 10  28/11/2021 20:06:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Jane Campion ha uno stile inconfondibile, lento e dilatato ma con molto da dire senza sprecare le parole. Qui torna alla regia cinematografica dopo parecchi anni e lascia comunque il segno con una storia semplice ma efficace. Se da un lato il film è praticamente un western crepuscolare dall'altro è un laboratorio dove il ranch e i personaggi che lo abitano rappresentano uno spaccato integrale della società rurale dell'epoca. I due fratelli George e Phil non potrebbero essere più diversi. Da un lato George il "grassone" è l'anima contabile del ranch, attento ai conti, sempre pulito e azzimato ma privo di carisma con i cowboy, dall'altro Phil è rozzo, volgare ma carismatico e capace con i lavoranti, anche se il suo è un modo di fare, una corazza per non mostrare le sue debolezze, ovvero un omosessualità latente, nascosta ma mai rinnegata. L'ambiguità di tutto porterà a cambiamenti radicali quando George deciderà di sposarsi con una vedova sola e fragile, il cui figlio sembra un damerino smidollato e invece....
Il cast è al servizio della storia, l'ottimo caratterismo che connota Jesse Plemons è una chimica già vista nella seconda stagione di Fargo con Kirsten Dunst funzionano. Cumberbatch si cala nel rozzo e rude Phil con naturalezza, altro che Doctor Strange. Lo stesso KodiSmith-McPhee è cresciuto dai tempi di the road e lasciami entrare, assumendo caratteristiche nuove come attore. La Campion si circonda di camei di lusso tra cui spiccano gli appartati Paul Dano, un cowboy, Elisabeth Moss, e una Thomasin McKenzie nei panni della aiuto cameriera. Buone location per una vicenda che porta ad un finale tragico ma interessante, tanto che si vorrebbe un maggiore sviluppo della storia.