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IL COLLEZIONISTA DI CARTE regia di Paul Schrader

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Boromir     7½ / 10  19/03/2022 15:02:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ennesima opera secca e dai toni oscuri, firmata da uno dei padri putativi della New Hollywood, incastrata perfettamente nelle regole di un noir dai tempi dilatati e ma non del tutto privo di qualsivoglia luminoso spiraglio di redenzione (l'ultima inquadratura, in quest'ottica, è emblematica).
Al centro di una vicenda in odore di Taxi Driver, che flirta con gli ambiti del gioco d'azzardo e della vendetta vendetta, un magnifico Oscar Isaac dal violento passato di reduce bellico (è un ex torturatore di Abu Ghraib affetto da sensi di colpa), ora riciclatosi "contatore di carte". Una vita all'insegna della solitudine, che scorre di casinò in casinò, illuminata da due rapporti che ovviamente faranno deragliare tutto verso risvolti imprevedibili.
In questo film (prodotto tral'altro da Martin Scorsese), il comparto sonoro e la tecnica filmica sono elettrizzanti catalizzatori dell'alienazione. Le musiche elettroniche e l'ottima scelta delle canzoni di repertorio ben si intrecciano al sound design di spasmi, echi gocciolanti e traumi tintinnanti, che Schrader potenzia attraverso il sapiente uso di carrellate e grandangoli esasperati. Ugualmente funzionale la fotografia, svafillante e ugualmente opaca, che si muove tra ambienti desolati. Il tutto trova definitiva consacrazione nei disturbanti e marcescenti flashback incentrati sull'esperienza disumanizzante di Abu Ghraib, in carceri immerse da squallore e sporcizia.
Un film che saprà entrare nelle grazie di chi apprezza un cinema vecchio stile, secco e quadrato, come si facevano negli anni Settanta.