Mauro@Lanari 5 / 10 09/12/2021 03:13:56 » Rispondi Se Milani ringrazia Scola ("Dramma della gelosia", 1970) è per averne emulato la causticità nello scambio di battute sul vero comunismo. Dopodiché, a differenza di Cortellesi, Albanese e Amendola, Mastroianni, Vitti e Giannini non venivano ridotti a macchiette per assicurarsi l'apprezzamento del pubblico nostrano, a tort'o a ragione giudicato incapace di comprendere e gradire il cinema d'impegno sociale, la commedia italiana come sferzante satira politica. Così Bergman, Pasolini e il discorso sul "vedere la bellezza" vanno a farsi fottere.