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IL GIOCO DI RIPLEY regia di Liliana Cavani

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  09/05/2013 15:01:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per la quarta volta l'amorale talento di Mr. Ripley viene portato sullo schermo, in realtà, questa storia che segna il ritorno di Liliana Cavani a quasi dieci anni dalla sua ultima apparizione, era già stata raccontata da Wim Wenders ne "L'amico americano" del '77.
Storia di vendetta subdola quella consumata tra le fastose sale di una villa palladiana in cui il protagonista ha preso dimora. Sentitosi punto nel vivo ed umiliato Ripley coinvolge nei suoi loschi traffici un poveraccio malato terminale e bisognoso di raggranellare un bel gruzzolo.
Spicca l'interpretazione di John Malkovich, bravo nel dare credibilità alla figura del sanguinario esteta, amante dell'arte ma non solo, tanto che la compagna interpretata con enigmatico piglio da Chiara Caselli indica gusti raffinati anche in fatto di donne.
Restano impressi i duetti con Reeves, ovvero il sempre bravo Ray Winston, in una gustosa alternanza tra finezza intellettiva e verbale con una rozzezza di gran grossa.
Purtroppo Liliana Cavani sembra andare col pilota automatico, la regia è anonima e l'intreccio decolla a stento seguendo espressioni psicologiche troppo nette e prive di qualsiasi sfumatura.
La percezione innaturale non rende merito allo stile narrativo e a personaggi che avrebbero avuto bisogno di uno spessore di gran lunga più accurato. Nessun cambio di marcia, il film scorre senza mai realmente esaltare ed una volta terminato, pur non risultando insopportabile, lascia un gran senso di incompiutezza soprattutto a causa di una seconda parte in cui il senso della misura è smarrito.