Mauro@Lanari 4½ / 10 25/11/2021 22:05:58 » Rispondi Il film "fatica a far entrare lo spettatore in sintonia" (Stefano Giani): forse perché il ticinese Castelli inscena un'elaborazione del lutto second'una maniera troppo svizzera e troppo poco italiana? Sono davvero necessarie quell'allegorie, dalla verticalità delle cime montuose all'orizzontalità dei tragitti ferroviari, quel silenzio tombale che dovrebbe coadiuvare il recupero d'un equilibrio interiore, la non linearità diegetica che vorrebbe far incontrare e scontrare il prima e il dopo della tragedia, mentr'invece appare ampollosamente ricercata?