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PSYCHO (1998) regia di Gus Van Sant

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Alpagueur     4½ / 10  15/11/2020 12:49:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho deciso di dare a questo film una seconda e una terza possibilità rivedendolo n televisione a distanza di diversi anni, sempre con l'idea di dargli una valutazione il più distaccata possibile, ma di per sé non è stato possibile. Cercavo di guardare con interesse ma presto mi infastidivo, per esempio, seguendo Anne Heche (nei panni di Marion Crane) mentre cercava di dissociarsi dalla performance di Janet Leigh. Ed ha alcuni acuti interessanti e sicuramente diversi: gestisce col poliziotto quasi meglio della Leigh, ma poi va e rovina tutto roteando gli occhi e facendo una faccia proprio nel momento peggiore. La sua performance è nel migliore dei casi molto irregolare. Quella di Vince Vaughn (Norman Bates) è molto più irritante, non ha la sottigliezza o l'ispirazione di Anthony Perkins e, ancora una volta, cercando di fare le cose in modo diverso da lui, si presenta come fuorviante e artificiale, le sue piccole risate nervose non aiutano nel processo. Per quanto ci provi, non arriva minimamente a scalfire l'interpretazione originale di Anthony Perkins. Tutto si tiene insieme fino a quando non arriviamo a quell'omicidio sotto la doccia, ed è qui che le cose passano da noiose a decisamente atroci: la scena sembra e suona semplicemente brutta, sciocca, inetta, anche involontariamente divertente. Quelle corde tese che prima ti squarciavano a ogni pugnalata ora suonano come il miagolio di un gattino piagnucoloso. E poiché la scena è così goffa e piatta, priva di qualsiasi energia o cattiveria, niente di ciò che riesce funziona più, poiché il film è irrimediabilmente sbalzato da ogni equilibrio semplicemente trascinandosi avanti e indietro. Quando le due star de 'L'altra Hollywood' (1997), Julianne Moore e William Macy, sono apparse sullo schermo nei panni di Lila Crane e Milton Arbogast, stavo già andando avanti veloce, solo per essere di nuovo deluso alla fermata successiva. Di solito mi piace un po' Van Sant e adoro Hitchcock, ma emotivamente non possono competere nello stesso terreno di gioco e a volte è cattivo e sconsiderato. Se lo scopo dell'intera impresa era quello di dimostrare che le opere d'arte non possono essere replicate anche quando vengono duplicate, il risultato finale è stato molto costoso in quanto superfluo, ridondante e sconsiderato. L'unica cosa buona è che la musica è rimasta praticamente la stessa, in quanto Danny Elfman ha semplicemente riadattato la partitura originale di Bernard Herrmann.
Alpagueur  15/11/2020 13:44:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ho dimenticato di precisare che Anne Heche fa quegli occhi e quella faccia quando comincia a piovere e le danno fastidio i fari delle macchine mentre sta guidando