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CADAVERI ECCELLENTI regia di Francesco Rosi

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amterme63     8 / 10  12/04/2014 23:09:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Francesco Rosi, dopo avere descritto nei propri film avvenimenti e personaggi socio-politici attinenti alla realtà, si cimenta con il thriller politico di creazione fantastica. I risultati sono molto buoni.
"Cadaveri eccellenti" è un film profondamente legato alla realtà politica italiana della metà degli anni '70: gli anni della strategia della tensione, delle turbolenze sociali (scioperi e manifestazioni a raffica), dell'insorgere di gruppuscoli più o meno rivoluzionari e terroristici. C'era all'epoca un profondo sentimento collettivo di inquietudine e preoccupazione, si stava insomma sempre sul chi-va-là, a parare da un lato eventuali putsch da parte di organi istituzionali impazziti (i famosi servizi segreti deviati e le irrequietudini dei generali) e dall'altro lato a sgominare i gruppi terroristici che spuntavano come funghi.
Se non si ha cognizione di quell'epoca è inevitabile che il film "annoi" e sia percepito come "pesante".
Rosi fa sua un'ipotesi comune all'epoca all'interno dell'influente (allora) comunità intellettuale di sinistra, cioè che i gruppuscoli terroristici fossero solo uno strumento volente o nolente dell'intento destabilizzatore di alte cariche statali con con le loro trame segrete. L'impressione allora (e anche adesso) era che il futuro politico e istituzionale italiano venisse deciso con mezzi e vie non democratiche, senza coinvolgere la gente comune.
A ciò si aggiunge la sfiducia diffusissima allora nei confronti della magistratura (erano i tempi degli insabbiamenti, della severità nei confronti del cittadino comune e della relativa impunità nei confronti dei potenti), riflessa benissimo anche in questo film.
Inoltre allora si aveva ancora fiducia nella drittura morale e democratica del massimo partito di opposizione, anche se si metteva già allora in rilievo i tentativi di accomodamento (di inciucio si direbbe oggi) con la parte al governo e la sostanziale passività e tacito accordo nel mantenere coperti i segreti di stato.
In tutti i film politici precedenti di Rosi (Giuliano, Mattei) erano esposti casi reali non risolti, ambigui, in cui non si conosceva né si sarebbe mai conosciuta la verità. Adesso utilizza questo principio anche nella fantasia. "Cadaveri eccellenti" è un thriller fantapolitico (ma neanche tanto "fanta") in cui i numerosi delitti di persone di alto rango non avranno mai una spiegazione, né il movente, né l'esecutore, né il mandante. Si insinua chi possa essere il responsabile, ma non se ne dà volutamente la prova certa.
Lo spettatore si deve quindi fare una ragione che l'oggetto del film non è sapere chi ha ucciso, ma penetrare e conoscere l'ambiente e le trame che stanno dietro i personaggi uccisi e/o coinvolti. Rogas, il protagonista (un bravissimo Lino Ventura), è un uomo onesto delle istituzioni, il suo dovere va sopra tutto, anche sopra la famiglia. Più si addentra nei meandri del potere e più se ne distacca mentalmente. Si trova in mezzo a un verminaio, a giochi pericolosi che finiscono per travolgerlo.
Il finale è amaro e pessimista (come divenne di uso comune dagli anni '70 in poi): l'unica salvezza sta in pochi integerrimi uomini delle istituzioni e in alcuni giornalisti, i quali sacrificano la loro vita per degli ideali democratici.
"Cadaveri eccellenti" ha una struttura a thriller veramente efficace. Le scene si succedono in maniera staccata e sincopata, ma sempre con tensione crescente. All'interno delle scene il ritmo è lento e quindi invita a guardare i particolari (scenografie molto curate e ambientazioni "suggestive") creando una sottile suspense. Nel finale poi la lentezza crea ancora più tensione, la quale travolge pure l'equilibrio psichico del compassato Rogas.
Ottimo thriller che vale la pena di vedere anche oggi.