Goldust 8 / 10 19/11/2015 15:47:14 » Rispondi Racconto partecipe della condizione operaia del primo dopoguerra fatta di incomprensioni e difficoltà, in cui gli avvenimenti sono spesso spinti fino al pericoloso baratro del patetismo. Germi però si ferma un attimo prima, conosce le dinamiche dell'emozione e le cavalca senza sconti e senza appunto scivoloni, sa dare una statura tragica e morale al suo personaggio (interpretandolo in prima persona con una meravigliosa performance, forse la migliore della sua carriera ), sa costruirci intorno figure romantiche ed irresistibili, una su tutte il piccolo Sandrino ( l'affettuoso rapporto padre/figlio sarà simile nel successivo "L'uomo di paglia"). Non è poi secondaria la rappresentazione della difficile realtà del tempo, dove la durezza della dimensione lavorativa ( si parla anche di sindacati, in netto anticipo sui tempi ) trovava sfogo in quella famigliare. Per qualche perdonabile ridondanza formale non è da considerare il miglior lavoro dell'autore, tuttavia è un documento prezioso da vedere e confrontare con il già citato "L'uomo di paglia", al quale si avvicina per certi versi nei contenuti.