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IL FERROVIERE regia di Pietro Germi

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JOKER1926     7 / 10  04/06/2013 14:51:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Il ferroviere" è uno dei tanti affreschi dei decenni addietro che riprendono tematiche quanto mai serie, si parla quindi di Neorealismo, l'Italia diventa la fotografia ideale per rappresentare più di uno spaccato, più di una opinione, coinvolgendo più persone…
Pietro Germi porta a termine un film interessantissimo e pieno di spunti importanti; il personaggio, ovvero un ferroviere (interpretato "sanguignamente" dallo stesso Germi) brusco e all'antica vede in poco tempo crollare le certezze che aveva, quelle riguardanti la famiglia e il lavoro.
La caduta di Andrea Marcocci si addensa di dramma e umanità, è impossibile non carpire la sofferenza di un uomo in fase decadente, l'alcool è la falsa speranza.

"Il ferroviere" diventa ben presto un film inattaccabile, regala una trama di spessore e personaggi all'altezza della situazione, Germi riesce poi a creare un grande tavolato di introspezione psicologica degli stessi protagonisti, in ballo non solo i sentimenti del povero Andre bensì anche quelli di una famiglia distrutta e impoverita. Il film lo si vede da più di una specifica angolazione; nel complesso, Germi stecca pochissimo. Le uniche cose ,appena criticabili, sono il ritmo che alle volte decade e poco altro, se non nulla.
Convince e stravince Pietro Germi nella parte di Andrea, prova da manuale, il regista/attore sembra essere quasi un personaggio da poliziesco all'italiana degli anni settanta!
Grandi apprezzamenti anche per un finale che racchiude simbolicamente il tutto, le folate drammaturgiche non mancano, difficile non rimanere colpiti.