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IL DIVIN CODINO regia di Letizia Lamartire

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Mauro@Lanari     4½ / 10  27/05/2021 09:03:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gl'esperti di marketing hanno calcolato che l'effetto nostalgia raggiunge il suo apice con un gap di circa 30 anni, dunque è arrivato il momento di monetizzare pure la storia di Baggio. Eliminato qualunque elemento che non rientr'in tale logica affaristica, il film è mediocre e fa riflettere su ciò ch'è stat'omesso:
1) gli sport agonistici si basano su organismi giovanili ancora non deteriorati: https://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:https://www.ilgiornale.it/news/sport/non-solo-calcio-record-ko-nel-tennis-1890338.html
2) svolgono una funzione foucoultiana di controllo sulle masse: https://books.google.it/?id=ZjeLXtF3vawC&pg=PT4
3) essendo la gran parte degl'atleti ancora in fase (tardo)adolescenziale, il transfert giocatore/allenatore quale figura genitoriale è inevitabile, e Sacchi fu il 1° a inserire nello staff per i mondiali un pedagogista (Renzo Vianello): https://archivio.unita.news/assets/main/1994/06/22/page_027.pdf, https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/15/soldi-stelle-strisce.html, https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/19/rigori-li-tiri-chi-puo.html. Avendolo avuto come docente universitario (https://www.unipd.it/sites/unipd.it/files/Vianello_maggio%202014.pdf), pertanto avendone conosciuto di persona l'incredibile impreparazione professional'e accademica, con lui come "motivational trainer" quella spedizione oltreoceano non sarebbe potuta finire diversamente.
Tralascio ulteriori considerazioni sul buddhismo come forma spiritualmente dissimulata di trainining autogeno e biofeedback.

Mauro Lanari
Mauro@Lanari  27/05/2021 15:09:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Riformulo:

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Mauro@Lanari  29/05/2021 07:17:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
..."training"...
Mauro@Lanari  20/10/2022 03:21:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un punto in più

Avrei potuto liquidare 'sto biopic dicendo che Letizia Lamartire non è Asif Kapadia o Alex Gibney, invece ho molt'altro d'aggiungere.
Gl'esperti di marketing hanno calcolato che l'effetto nostalgia raggiunge il suo apice con un gap di circa 30 anni, dunque è arrivato il momento di monetizzare pure la storia di Baggio. Eliminato qualunque elemento che non rientr'in tale logica affaristica, il film è mediocre e fa riflettere su ciò ch'è stat'omesso:
1) gli sport agonistici si basano su organismi giovanili che si stanno deteriorando sempre più velocemente con l'incremento delle prestazioni richieste: https://www.ilgiornale.it/news/sport/non-solo-calcio-record-ko-nel-tennis-1890338.html
2) essi svolgono una funzione foucoultiana di controllo sulle masse: https://books.google.it/?id=ZjeLXtF3vawC&pg=PT4
3) essendo la gran parte degl'atleti ancora in fase (tardo)adolescenziale, il transfert giocatore/allenatore quale figura genitoriale è inevitabile, e Sacchi fu il 1° a inserire nello staff per i mondiali un pedagogista (Renzo Vianello): https://archivio.unita.news/assets/main/1994/06/22/page_027.pdf, https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/15/soldi-stelle-strisce.html, https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/19/rigori-li-tiri-chi-puo.html. Avendolo avuto come docente universitario (https://www.unipd.it/sites/unipd.it/files/Vianello_maggio%202014.pdf), pertanto avendone conosciuto di persona l'incredibile impreparazione professional'e accademica, con lui come "motivational trainer" quella spedizione oltreoceano non sarebbe potuta finire diversamente.
Tralascio ulteriori considerazioni sul buddhismo come forma spiritualmente dissimulata di training autogeno e biofeedback.
Comunque sia, poiché la pellicola è stata supervisionata e avallata dallo stesso campione, è questo ciò che Baggio voleva mostrar'e raccontare di sé: non il privato contr'il pubblico, ma l'importanza delle sue relazioni interpersonali (famiglia, tifosi, adepti della Soka Gakkai) rispetto alle sue vicissitudini calcistiche. Viene pure prima detto e poi scritto in una didascalia al termine del film. Scelta magari non ben realizzata, però è insensato frignare per averci negato la (ri-)visualizzazione di gesta e qualità della sua carriera pallonistica.