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GILDA regia di Charles Vidor

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steven23     9 / 10  03/12/2013 14:24:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ancora mi mancava un film con la Hayworth e ho deciso di partire con quello che, probabilmente, rimase il suo più celebre. L'ho visto ieri sera ma lei è come se ce l'avessi ancora davanti agli occhi... ma andiamo per ordine.
Si tratta sostanzialmente di un noir e lo dimostra toccando aspetti e luoghi comuni già visti in altre pellicole di genere: dalla voce fuori campo di Johnny al triangolo amoroso per arrivare al punto fondamentale, ovvero la dark lady. Qui, però, l'aspetto noir risulta meno marcato rispetto, ad esempio, a "La fiamma del peccato" e Vidor si concentra molto anche sul dramma, e non solo quello di Gilda. Anche Johnny con lo scorrere dei minuti mostra una personalità decisamente deviata. Comunque uno dei punti forti del film resta appunto il profondo ritratto psicologico dei protagonisti. La stessa Gilda incarna sì la tipica figura della dark lady tentatrice e infedele, ma allo stesso tempo si mostra una donna debole, in balia del suo passato (anche se non ci è dato sapere i dettagli della relazione con Johnny) e che tenta disperatamente di scrollarsi di dosso la maschera che le hanno affibbiato.
La regia è davvero impeccabile e ci sono almeno tre o quattro scene che lo mostrano senza mezzi termini: un esempio è la prima inquadratura di Gilda, oppure uno dei dialoghi tra Johnny e Ballin con quest'ultimo avvolto completamente nell'ombra. Per non parlare poi delle esibizioni.
Unica nota stonata risiede nella trama, a tratti leggermente forzata. Il monopolio del tungsteno non è proprio il massimo come scelta, così come quel finale un pò affrettato.
Ho lasciato per ultimo il cast, ma non per importanza. Ford e Macready sono ottimi nei rispettivi ruoli di uomini con evidenti problemi psicologici, ma la performance della Hayworth è a dir poco clamorosa. Al di là della sensualità e del fascino che sembrano letteralmente poter esplodere dal suo corpo e dal suo viso in ogni momento (emblematica la scena dello spogliarello, dove togliendosi un solo guanto riesce a catturare i sensi di un'intera sala) riesce anche a dare un'incredibile profondità al suo personaggio attraverso gesti ed espressioni davvero impressionanti.

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Imperdibile!!