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CHI E' SENZA PECCATO - THE DRY regia di Robert Connolly

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stratoZ     5 / 10  25/08/2023 12:32:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Che noia, che barba, che ripetitività.

“The Dry” sebbene possa sembrare interessante sotto il profilo stilistico purtroppo si trascina tutti i limiti di un genere saturo come il giallo proponendo un film con zero inventiva, pochissima fantasia e una serie di momenti visti e stravisti nel genere da anni.

Già l’incipit sa di replica, di film, di puntate televisive di qualsiasi cosa, un uomo torna nel suo vecchio paese dopo vent’anni di assenza, causata da un evento tragico di cui la popolazione pensa sia coinvolto, per indagare sull’omicidio/suicidio di uno dei suoi amici più stretti e della sua famiglia.

Già dall’inizio si nota un po’ la struttura e la divisione dei personaggi, tra chi ripone fede in lui come i due simpatici vecchietti genitori del suo amico che vogliono scopra la verità e chi lo considera un impostore, un assassino, uno in quel luogo per meri interessi personali e così via, fin da subito viene sottolineato il tipico atteggiamento chiuso e omertoso della piccola cittadina che rifiuta l’elemento esterno venuto a scoprire gli scheletri nell’armadio.

Poi è il momento della solita battuta, quando va all’hotel: “rimango solo una notte” - sicuramente guarda - ovviamente rimarrà un mesetto perché l’investigazione si fa sempre più fitta.

Poi è il momento dei flashback e dei sensi di colpa per l’evento passato della sua ex fidanzata che è morta annegata e lui ha addirittura mentito per proteggere un suo amico senza sapere dove fosse davvero, quindi c’è tutta la divisione del protagonista un po’ determinato a fare giustizia, un po’ che si sente parte del problema e giù di lì.

Poi quando tutto sembra bloccato casualmente scopre la verità e insomma fa un bel casino, risolve due casi avvenuti a distanza di vent’anni in dieci minuti e tutti vissero felici e contenti.

L’elemento più interessante del film, oltre alla buona fotografia, è il contesto della siccità, che introdurrebbe uno sfondo più originale alla vicenda, ma a mio parere viene anche questo poco sfruttato se non per qualche uso metaforico, ma di base influenza davvero poco la vicenda, per buona parte del film che questa siccità ci sia o meno non fa differenza per i personaggi.

Bana l’ho trovato un po’ imbalsamato in tutto questo, non che il ruolo richiedesse chissà che faville, ma non l’ho trovato particolarmente espressivo.

In fin dei conti mi è sembrato un film con tanto fumo - anche fatto bene, perché il pacchetto è interessante - e pochissimo arrosto, convenzionalissimo e decisamente troppo nella media come scrittura, narrazione ed elementi filmici. Non basta una regia dai tempi autoriali a creare tensione se la vicenda ti fornisce poche opportunità.