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MA RAINEY'S BLACK BOTTOM regia di George C. Wolfe

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Light-Alex     5½ / 10  16/04/2021 10:35:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film dal taglio molto teatrale (tratto in effetti da una piece per teatro riadattata con i tempi del cinema). Quindi come tutti i film "teatrali" è fatta principalmente di dialoghi, monologhi e interpretazioni di singoli. In questo caso c'è anche un po' di musica, di blues per la precisione.

I contenuti non sono riusciti a fare particolarmente breccia dentro di me, anche se riconosco il fatto che sia una sceneggiatura con un certo "impegno" sociale, che consiste nel tentativo di trasmettere una fase dell'emancipazione dei neri in America, dell'esigenza di essere autonomi e di non essere strumenti in mano ai ricchi bianchi, l'esigenza di dichiararsi indipendenti e di dimostrare che anche loro possono, se vogliono, manovrare i bianchi, ma anche le incongruenze di questa fase, le differenze che ancora sussistono, i fallimenti.

I personaggi sono caricaturali, parlano con uno slang fortissimo, una cantilena che caratterizza tutto il film. Tra le interpretazioni spiccano Viola Davis (una maschera di trucco, sudore, posture caricatissime, parlato brutale, la migliore sicuramente) e Boseman (che ci regala questo giovane ambizioso ma tormentato, un talento sicuramente anche lui. Non lo conoscevo, ora capisco meglio il grande risalto tempo fa per la sua prematura scomparsa).

Seppur le tematiche siano importanti, la credibilità risulta penalizzata dal tono macchietistico di tutto l'apparato e anche dei cambi di tema un po' troppo bruschi. Il monologo sulla madre, il monologo su Dio, la parentesi con l'eccesso di passione tra i due ragazzi, il finale tragico, disorientano un po' lo spettatore. Non si sa bene dove si vada a parare con questo lavoro.

Inoltre rimane quel sentore di essere il film perfetto da portare alla notte degli Oscar per riabilitare l'Academy dopo le ultime uscite a vuoto in tema di inclusività della comunità nera d'America. Il che rende tutto un po' fastidioso, perché dà l'idea di volerci mettere frettolosamente una pezza sopra. Magari vincerà anche dei premi, tipo "contentino", ma questo confermerà ancora una volta come ci sia sempre troppa politica dietro agli Oscar, che inficia sulla valutazione oggettiva dei film. Ma questo mi rendo conto che è un discorso al di fuori dal film, che cerca di fare il suo.

E' un lavoro discreto, con buone prove attoriali, che può piacere a chi ama la fusione tra cinema e piece teatrale, con una spolverata di musica a legare il tutto.
Ma dal mio punto di vista non riesce a coinvolgere a dovere.