DankoCardi 7½ / 10 12/04/2021 12:35:21 » Rispondi Come sarebbe oggi un crudele edonista autodistruttivo come William Wilson? Questo sceneggiato riesce a spiegarcelo anche quasi meglio del racconto, attraverso i dialoghi che serrano il rapporto tra Wilson ed il suo "doppio", la sua parte buona da egli stesso inconsciamente creata (e qui sapientemente e realisticamente rappresentato non come un suo sfuggente sosia, ma come un personaggio presente dal volto diverso). Un dramma di ineluttabile destino dove la solarità della vicenda si contrappone alla cupa cornice costituita sempre dalla labirintica casa Usher in cui si conclude la tragedia e dove, nella scena del ballo, si cita un altro capolavoro cartaceo di Poe: "La maschera della morte rossa". Castelnuovo è perfetto nel personificare l'ambiguo e viscido William Wilson, e la pallida bellezza di Janet Agren completa il tutto.