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ZACK SNYDER'S JUSTICE LEAGUE regia di Zack Snyder

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Filman     6 / 10  28/01/2022 09:00:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se è vero che questa seconda versione della Justice League, a metà tra un remake e una director's cut, smussa tutte le banalità "marveliane" che i personaggi e i loro comportamenti avevano nella prima, bisogna fare i conti con un regista non lineare e allo stesso tempo rigido come Zack Snyder.
E' proprio dal suo bipolarismo che capiamo perché in ZACK SNYDER'S JUSTICE LEAGUE, un'epopea (non epica) di quattro ore (senza una grande storia), le cose migliori non sono mai del tutto belle e le cose peggiori non sono mai del tutto brutte.
Possiamo essere felici di vedere finalmente un film di supereroi che non chieda la risata e di tornare ragazzini ogni 30 secondi, ma ci dobbiamo accontentare di un film serio solo in facciata.
Possiamo essere felici di avere un film fatto con stile, ma dobbiamo accontentarci dello stile di uno spot televisivo.
Possiamo essere felici di un film in cui si vede la mano dell'autore, ma c'è bisogno che il suo stile estremo ci piaccia.
Entrando nello specifico, i personaggi non hanno una personalità tale da poter parlare di profondità degli stessi. Questo, insieme a tutto il resto della storia, porta la stessa a collocarsi perfettamente nella mediana di mediocrità di questo genere cinematografico.
Scenicamente, invece, lo stile visivo è così lavorato e caricato digitalmente (sui social si userebbe il termine "fritto") in post-produzione che poi Snyder deve ricorrere ad una patinatura a metà tra la Serie B e il fantasy per risolverlo, un risultato sicuramente cercato ed ottenuto dal regista, data la sua somiglianza con i precedenti lavori dello stesso, e che impedisce allo spettatore di vedere il 90% dei dettagli presenti sullo schermo. La fluidità e l'iper-cinetica dei corpi in azione è anch'essa un tocco personalistico che si ispira allo stile fumettistico, esattamente come l'idea del rallenty: tutto ciò però rende il film a due velocità, mostrando allo spettatore il punto esatto in cui è presente la finzione dell'effetto speciale. Lo stesso discorso vale anche per l'idea di tecnologizzare il fantasy, idea tipicamente snyderiana: la pillola non può essere indorata e va presa così com'è.
Tra il racconto di alcuni personaggi che si rifanno all'epica antica e alcune immagini di taglio espressionistico, anch'esse a sfondo pagano, capiamo quale sia la controproposta della nuova DC e di Snyder: il supereroe visto non come figura para-militare e anti-terroristica ma come un semidio, un titano, intento nelle sue mitologiche imprese. Quello a cui assistiamo è una "superhero-machia", una narrazione epica vista con gli occhi fresh, hipster e cool del ventunesimo secolo. Ma la sensazione di star vedendo la rappresentazione di un mito è assente a differenza della sensazione di star vedendo un film di supereroi più armati e più forti del solito