UNA DONNA PROMETTENTE regia di Emerald Fennell

Pure il detective ciccione alla fine viene dipinto come un viscido pieno di pregiudizi che risolve il caso solo grazie all'indizi spediti dalla protagonista.Pure il personaggio di Alfred Molina è una macchietta patetica che dopo decenni di insabbiamenti giudiziari decide di "pentirsi" prendendosi un anno sabbatico chiuso nella sua gabba dorata milionaria..e viene risparmiato e trasformato in persona degna di fiducia massima (a cui affidare le volontà estreme dopo la morte) solo perchè si ricorda il nome e il cognome di una delle dozzine di vite che ha contribuito a distruggere.
Tutto è inavvertitamente sbagliato in questo film. I genere sono tutti mescolatisenza equilibrio (a volte commedia, a volte romcom, a volte thriller).a volte vuole sembrare un dramma con pretese di realismo e approfondimento psicologico..altre volte (il finale strampalatissimo e senza alcuna verosimiglianza...come se avessero appizzato con la colla un reshoot affrettato (girato senza la Mulligan sostituita da controfigura con cuscino) dopo screen test disastrosi in cui lei si vendicava di tutti i soprusi...incidendo la pancia del carnefice col nome dell'amica...
La verità è che la morale della pellicola è che per avere giustizia devi rimetterci la pelle?Che quando perdi un'amica ..per raddrizzare i torti della società devi mascherarti come Batman e punire uno per uno i ladri di polli?(perchè tutta la parabola punitiva sugli sconosciuti che s'approfittano delle donne ubriache nei pub...quando tutte le statistiche segnalano che la maggior parte degli stupri sono commessi da persone che si conoscono e da membri della famiglia stessa come è appunto avvenuto anche nel caso dell'amica?)