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HUNTED - CHI HA PAURA DEL LUPO CATTIVO? regia di Vincent Paronnaud

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Jolly Roger     7 / 10  30/08/2022 00:02:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una specie di revenge-movie, con suspense a buoni livelli e ambientazione perfetta: il bosco.
E quale miglior teatro del bosco, per mettere in scena la caccia di Cappuccetto Rosso da parte di due predatori, due uomini psicopatici che girano snuff movies.
Ovviamente l'istinto di sopravvivenza che nasce dall'essere in una situazione di estremo pericolo risveglierà il lupo, quello interiore.
Rivisitazione in chiave moderna e un po' stereotipata della favola di Cappuccetto Rosso - da una parte la figura femminile, inizialmente preda. Dall'altra la figura maschile, qui rappresentata in modo dualistico, nel bene e nel male. Da una parte i due predatori, viscidi e violenti, che mal rappresentano l'uomo, o non lo rappresentano affatto. La parte migliore è invece rappresentata proprio dal Lupo: sa inteso come spirito di lotta, e quindi come bestia interiore, sia come parte più positiva dell'uomo, che usa la propria forza e la propria violenza per proteggere la donna. Non a caso, nella storia di prologo la donna della foresta fugge via a cavallo di un gigante lupo nero. Immagine che può alludere a qualcosa di sentimentale tra i due - la donna con il lupo, che è sì capace di atroce violenza, ma è dolce e protettivo, diversamente dai due predatori, abietti e meritevoli di essere eliminati dalla selezione naturale.

Mi è piaciuto molto anche il contorno: il rapporto malato tra i due uomini secondo me è reso bene. I ruoli interni dei due sono realistici in quanto i caratteri sono perfettamente simpatetici, l'uno sicuro e pieno di sé, l'altro dubbioso, fragile, timoroso e completamente sottomesso alla volontà e alla manipolazione dell'altro.
Bello anche il prologo iniziale. Mi piace come tale prologo, che sembra così staccato dalla storia, abbia invece modo di inserirsi a sorpresa in essa. Merito di una buona sceneggiatura, non scontato vista la semplicità degli eventi.
Bella anche la regia, soprattutto quando la narrazione compie un paio di salti abbastanza inaspettati.
Promosso assolutamente.