NotoriousNiki 6½ / 10 10/06/2014 17:06:42 » Rispondi Molto ambizioso l'esordio di Lars, regia sfrontata, nessuna inquadratura scontata, la storia è meramente un pretesto per inscenare il suo formalismo puntiglioso e gratuito, una detective story chandleriana col suo Marlowe postmodernista, con la sua femme fatale e per non essere banale, un risvolto metafisico. Ciò che seduce è la regia, una solenne devozione a Dreyer, all'estetica del cinema avanguardistico europeo, il decennio successivo la venerazione per il suddetto regista si spingerà anche sul retaggio delle tematiche. L'opera si apprezza a piccoli segmenti, si può frazionare in scene, alcune talmente evocative da essere quasi fuori luogo, altre volte si perde in circonlocuzioni narrative in cui sfoggia un'abilità registica che nessuno gli contesta, ma che nell'economia della trama serve a poco.