Garal 4½ / 10 09/02/2021 12:11:28 » Rispondi Visto in lingua originale con sottotitoli. Non c'è molto da dire. Rispetto al precedente presenta toni più accesi, la sensibilità femmile è meno accentuata e sarebbe servita maggiormente soprattutto nello sviluppo della relazione tra i due personaggi femminili.
C'è sempre Gal Gadot, che a me non piace per niente nel ruolo, in evidente stato di difficoltà. Sembra che proprio lei, come attrice, abbia meno forze per continuare ad interpretare l'amazzone guerriera, che in questo secondo film incontrerà serie difficoltà. Persino nel finale, in cui avviene una sorta di rinascita per l'eroina, permane sempre un senso di fatica, come il fardello che Frodo Baggins trascina con sè fino a Mordor. Quello che mi ha lasciato è un senso di stanchezza, un personaggio che ha perso la forza di combattere, è come se stessero dicendo, attrice e personaggio immaginario, "Per favore, basta, fate continuare qualcun'altra..."
Ci sono alcuni buoni brani della colonna sonora, e difatti mi pare di aver visto tra i titoli di testa il nome di Hans Zimmer....ma non basta. Non basta nemmeno la regia, che rispetto al primo film ha generalmente perso qualcosa. Le scene d'azione tra i personaggi dotati di poteri non sono nulla di eccezionale da vedere, soprattutto il finale contro Maxwell Lord.
E riguardo al cattivo di turno, concettualmente è peggiore del primo. Anche in questo caso la sua origine ha a che fare con la mitologia, ma tale legame è appena accennato
D'accordo che le pietre sono state create da un dio dell'inganno, ma tale presenza doveva essere evidenziata maggiormente, l'energia negativa della divinità doveva quantomeno segnare indelebilmente l'avatar umano a cui si era inglobata. Almeno nel finale mi sarei aspettato di vederlo, questo dio dell'inganno. Discreta rappresentazione di Cheetah, ma compare troppo poco e le motivazioni che spingono il contrasto con l'amazzone vacillano
Brutto il costume dorato che si può vedere nel trailer, e la sua utilità resta in ogni caso marginale. C'è una piccola cosa però che ho apprezzato, in questo film che sembra stanco anche del suo politicamente corretto di stampo americano. Ed è il messaggio, il fatto che per quanto potere si possa accumulare, alla fine non resterà nulla se non la verità che la cosa più bella è l'essere semplicemente vivi.