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AMERICAN GIGOLO' regia di Paul Schrader

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Thorondir     8 / 10  07/01/2023 23:49:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I commenti che si soffermano sul film cult, "film anni '80", "film lento", evidentemente sono scritti da chi non conosce minimamente il cinema di Paul Schrader. "American Gigolo" non è solamente il racconto dell'effimero edonismo degli eighties, della ricerca materialista del benessere, dell'apparire: nel film di Schrader c'è un tema portante del suo successivo cinema, per 40 anni: l'impossibilità di sfuggire ai disegni del destino, un qualcosa di profondamente connaturato ai personaggi di Schrader. I suoi sono uomini che per loro personali scelte o per situazioni legate al loro essere finiscono sempre e inevitabilmente per farsi del male, per non poter scappare all'imbuto dentro il quale si sono messi da soli. C'è tutto un tono di progressiva decadenza in questo film (fisica e d'aspetto oltre che morale) che permea tutto il successivo cinema di Schrader. E alla fine, anche se l'amore tanto cercato sembra arrivare, non c'è mai reale distensione, mai pieno appagamento. Sono uomini che non ce la fanno mai quelli di Schrader. Insomma, un film che a causa dell'aura di "cult" (che si guadagnò più per le sbavate e l'organo in bella vista di Gere che per reale comprensione del film) ha finito per essere banalizzato, non compreso, quasi reso ridicolo.

Da segnalare un finale che anticipa altri praticamente identici di Schrader come quello de "Lo spacciatore" e di "The Card Counter": tutti omaggi al finale di uno dei film più importanti per Schrader, "Diario di un ladro" di Bresson.