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IN VACANZA SU MARTE regia di Neri Parenti

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Niko.g     2 / 10  03/01/2021 15:01:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Massimo Boldi è il figlio di Christian De Sica. Volendo riassumere sinteticamente il contributo della psicanalisi classica alla comprensione del personaggio di Boldi, possiamo distinguere ambiti diversi ma allo stesso tempo interconnessi, a cui corrispondono altrettante domande fondamentali riunite in una soltanto: Perché?
Ovviamente, visto il periodo che stiamo vivendo, la risposta non la possiamo trovare nell'avvolgenza placentare della sala cinematografica e questo nuoce gravemente alla corretta assimilazione dei contenuti profondi del film, che tardano ad emergere come un retrogusto che non arriva mai. Tuttavia uno sforzo è doveroso farlo.

In "La ronde" (1950) di Max Ophuls, la signora sposata va a casa del giovane, sperando di diventarne l'amante, freme ma è frenata e gli chiede: "Che ora è", "Non lo so" dice lui e lei: "Credevo fosse più tardi", tradendo così l'inconsapevole impazienza. Un esempio eloquente di sottotesto che produce un surplus di significato e ci dice che c'è di più di quello che viene mostrato. C'è di più.
Nel film di Neri Parenti, genesi e attualità dei personaggi sono desumibili dall'interrelazione tra l'asse orizzontale del racconto manifesto con quello verticale del suo significato più profondo. In modo analogo si sviluppa il percorso del personaggio di De Sica e il desiderio palese di manifestare il suo pensiero più atavico e viscerale: la scorreggia. Evidente metafora del volersi liberare di ciò che opprime l'uomo quando si trova di fronte l'imprevisto. Del resto, se ci pensiamo, il suo percorso narrativo ricorda molto i principi di Newton: per togliere il personaggio dallo stato di inerzia in cui si trova, è necessario un impulso, una forza che metta in moto la sua di forza, contrastata da antagonisti a cui opporsi con pari intensità. Propulsioni e arresti, spinte e attriti, attrazioni e repulsioni, rutti e scorreggie, polarità che si fronteggiano, come nella bellissima scena piena di sottotesti in cui lui dorme accanto al figlio.

Purtroppo, come già accennato in un commento precedente, Massimo Boldi stavolta non è all'altezza del suo personaggio e non sembra credere all'importanza fondamentale del ruolo affidatogli. Lo si capisce anche dal suo "Papà! Devi tornare dalla mamma!", che non arriva al cuore dello spettatore come avrebbe dovuto e potuto. Una vera rovina per l'intero film e per le potenzialità che esso aveva in canna.

Pregevole il tocco postmoderno ai costumi delle tute marziane (che alza il voto): cassette per il pane in testa e sacchi dell'immondizia sul corpo… Sottotesti meravigliosi.