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ANONIMO VENEZIANO regia di Enrico Maria Salerno

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frine     7 / 10  31/05/2012 04:02:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bella storia, ben costruita, con attori bravi e un'eccellente colonna sonora. Una puntigliosa ricerca di una Venezia non scontata e non cartolinesca. Nel momento in cui usciva il sontuoso "Morte a Venezia" di Visconti, poteva essere un'interessante alternativa 'minimalista' al kolossal ....ehm che dico, al capolavoro del'illustre Maestro.
Senonché, rivisto oggi, "Morte a Venezia" si dimostra irrimediabilmente datato. Non c'è senso della storia, né si pretende che ci sia, ma Venezia non è una qualsiasi cittadina del Veneto e un percorso che non ha né capo né coda, stazione-Rialto-Giudecca-Ca' Foscari-Giudecca e poi Giudecca, Giudecca e ancora Stazione, non rende giustizia alla città. E a poco serve la presenza del veneziano DOC Sandro Grinfan, improvvisato mercante di stoffe che in idioma ebraico/veneziano si definirebbero "sefò" (fondi di magazzino ormai fuori moda e praticamente importabili). Stracci di nostalgia per una Florinda Bolkan che non è mai stata così goffa e inelegante, nemmeno in "Non si sevizia un paperino" di Fulci.
Ora, mentre la Venezia di Visconti è ancora riconoscibilissima, nonostante l'ambientazione molto più risalente e l'indulgenza verso lo spiacevole razzismo di Th. Mann, la Venezia di Salerno è qualcosa che non esiste più, o forse non è mai esistita. Museo Correr? Fondazione Pinault? Accademia? Biennale? Hotel Cipriani? Bottega Veneta? E poi...tanto per dire....mostra del cinema? Venezia è viva.