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VELVET GOLDMINE regia di Todd Haynes

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stratoZ     6½ / 10  05/08/2023 15:14:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Velvet Goldmine è una storia fintamente personale che viene utilizzata come pretesto per raccontare un'intera epoca - in realtà sarebbero 5-6 anni a dirla lunga - vissuta dalla generazione del Glam rock.

Partendo da una struttura narrativa basata quasi del tutto su dei flashback, in realtà i fatti si svolgono dieci anni dopo i racconti e già negli anni 80 si accenna ad un sentimento di nostalgia per quello che accadde dieci anni prima, parla dell'ascesa e del declino di Brian Slade, una pop/rock star del periodo del glam, lo fa sfruttando i vaghi ricordi delle persone vicino ad esso, dato che nel presente in cui è ambientato il film il personaggio è sparito nel nulla.

Aldilà di qualche velleità narrativa, Velvet Goldmine omaggia il fenomeno del Glam, specialmente in Gran Bretagna, lo fa contestualizzando molto bene il periodo, in un'era in cui vi erano già stati i cambiamenti culturali di fine anni 60's tra hippies e rockstar, l'era glam viene mostrata come la più forte ribellione nei confronti dei tradizionalisti, rappresentati generalmente dalle vecchie generazioni e come un nuovo modo dei giovani di vivere la propria libertà.

Il personaggio principale è un star del glam che omaggia più figure, camaleontico e appariscente, alla ricerca dell'eclettismo, spesso truccato, in costumi provocatori, è un'esplosione di lustrini, brillantini, travestimenti e via dicendo, ricordando un po' Bowie

Il comprimario, tale Curt Wild è invece palesemente ispirato ad Iggy Pop, una caratteristica bizzarra del film è quella di unire pezzi reali ai personaggi fittizi dell'opera, e a proposito di questo ne approfitta benissimo creando una colonna sonora piena di pezzi storici del Glam tra i Roxy Music, i T. Rex, Lou Reed, Stooges e New York Dolls, per citare i più famosi.

La sceneggiatura si sviluppa in maniera assai convenzionale, ascesa, successo, problemi, incomprensioni, discesa, caduta, oblio, ponendo le classiche riflessioni sul successo e sui rapporti, rappresentati nella loro più totale futilità, in quanto basta un piccolo evento per cambiare tutto. A proposito del finto omicidio architettato da Slade, la mia riflessione è stata, considerati i tempi della musica, probabilmente sarebbe caduto nell'oblio comunque, come successo già a molte star del periodo, l'ondata glam storicamente è durata poco, solo alcuni si sono saputi reinventare e andare avanti altri decenni (Bowie, Reed, Eno e qualcun altro).

Un discreto omaggio al periodo che mi ha colpito di più nello stile, tra la colonna sonora e alcuni excursus lisergici che ci regala Haynes, videoclippari fino alla morte ma fighissimi che nella narrazione a mio parere poco efficace.