Mauro@Lanari 5 / 10 02/02/2021 10:46:44 » Rispondi Una questione di percentuali Con tutt'il rispetto per l'esperienza di Bruni, dietro al suo cancer movie nostrano s'aggirano fantasmi non esorcizzati manco da Bergman. Bruno Salvati, direbbe Levi, occulta i Bruno Sommersi, coloro che non hanno una vita così agiata con un lavoro di prestigio, camere d'albergo a 5 stelle, campi da golf, una famiglia estesa a 2 o 3 gruppi di sostegno e supporto. In ematologia e oncologia sono ricoverati e crepano pure quelli senza visibilità alcuna, e un minimo di decenza avrebb'obbligato ad allargare lo sguardo anch'a essi. Il "Caro Diario" di Moretti v'era riuscito evitando d'imboscarsi nel ripiego melodrammatico, nel rassicurante, ottimistico, speranzoso "andrà tutto bene", il peggior vulnus dell'odierno cinema spaghettaro. Com'il film proiettato nella sala-cinema dell'ospedale, per gl'altri obliati da Bruni "Cosa sarà" non fornisce lenitive dosi di morfina bensì uno sfregio ulteriore. Ma tanto non saranno suoi spettatori, non pagherann'il biglietto, non s'abboneranno a Sky (tra i finanziatori).