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BROOD - LA COVATA MALEFICA regia di David Cronenberg

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hghgg     7 / 10  10/08/2014 11:43:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Buon prodotto del primo Cronenberg, ancora acerbo ma già con idee grandiose in testa e sempre capace di offrire spunti e soluzioni interessanti. Già meno derivativo rispetto ai due film precedenti, presenta soluzioni e idee già più personali e sviluppa ulteriormente il tema delle mutazioni della carne, ossessione totale del regista canadese per molti anni. Innanzitutto in "The Brood" è per la prima volta la mente umana a scatenare le mutazioni e la nascita di una nuova carne, non più quindi degli elementi esterni come nei due film precedenti, un passo avanti notevole nella "poetica" del regista, un elemento che verrà sviluppato ancora meglio nel successivo "Scanners". Tuttavia a livello di sceneggiatura il film non è eccelso ed è registicamente ancora acerbo anche se il talento c'è e le belle cose non mancano, poi ovviamente il Cronenberg da metà anni '80 in poi dietro alla mdp sarà un'altra cosa, certo.

Indubbiamente nella parte finale Cronenberg ci regala grandi cose, forse con la prima vera orripilante mutazione della sua carriera, e le sequenze finali del film sono davvero belle e difficilmente dimenticabili. Anche l'idea delle mutazioni della carne frutto dei disturbi psichici e mentali è ottima, con la mente che da corpo ai desideri e alle ossessioni della donna protagonista (una memorabile Samantha Eggar) trasformandole in orrorifica e letale realtà. Troviamo già anche la critica di Cronenberg a quella irrefrenabile voglia dell'uomo di spingersi oltre le possibilità della propria specie e della natura, a provocare i "poteri" mentali che portano alle mutazioni infatti sono degli esperimenti condotti dal solito medico-scienziato che gioca a fare il dio.

Tutti questi elementi tipici del cinema di Cronenberg in "The Brood" sono già presenti, quello che manca è una piena abilità nell'amalgamare il tutto, una consapevolezza maggiore dei propri mezzi e dell'effettiva portata delle proprie idee, una maggiore coesione generale e ovviamente delle sceneggiature migliori capaci di andare a briglie sciolte e di scatenare la morbosa fantasia di Cronenberg dietro la macchina da presa e questo accadrà soltanto a partire da "Videodrome" dove per la prima volta il genio del canadese sarà libero e pronto a volare verso la maturità.

In questo film per gran parte del tempo invece non assistiamo a spunti particolarmente geniali a mio avviso e la sceneggiatura non è propriamente eccelsa, c'è forse qualche momento morto di troppo e molti cali di tensione, troppe sequenze che non riescono davvero a catturare l'attenzione, nonostante il crescendo finale tappi davvero molti buchi aperti in precedenza. C'è un miglioramento per quanto riguarda gli attori (c'è anche Oliver Reed), mentre non ho mai apprezzato particolarmente la fotografia.

Comunque un buon film, qui Cronenberg era ancora soltanto sulla rampa di lancio ma si intuiva già bene quanto di più avrebbe poi effettivamente dato al cinema.
ferzbox  10/08/2014 14:20:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco un'altro di Croneneberg che prima o poi mi rivedrò ;-)...bel commento comunque..
ferzbox  24/07/2015 17:41:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok,l'ho rivisto oggi.....ed è inutile,secondo me è uno degli horror più geniali creati...anche perchè io non sono mai stato un ricercatore di scene per forza sanguinolente o splatter come tanti altri....io guardo sempre l'idea e la sceneggiatura....ma poi ho scritto il commento adesso,quindi.....il Cronenberg più maturo che sarebbe nato poi,ripeto che lo adoro,però ripeto anche che il suo fantahorror mi manca un casino....talmente tanto che non so cosa darei per vederlo di nuovo all'opera con questo genere ;-)
ferzbox  24/07/2015 17:48:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah,dimenticavo......la fotografia ti risulta strana perche David decise di farla monocromatica; così facendo perdeva in qualità,ma aumentava quell'angoscia visiva che lui ricercava come un ossessione...faceva parte del tutto....ecco,questa è una cosa che aveva ilcinema di ieri e poco il cinema di oggi.....si cercava di rendere particolari le proprie opere con stratagemmi come la fotografia o la colonna sonora.....oggi non lo fanno più,e se lo fanno è palesemente fatto per una questione di stile,a differenza di anni fa,dove non era propriamente legato allo stile,ma alle sensazioni; lo spettatore non poteva sapere che l'angoscia che provava poteva essere dettata pure dalla fotografia,perchè non se ne rendeva conto......