Jellybelly 5 / 10 22/09/2020 17:47:52 » Rispondi E vabbe', parliamo di Tenet, il film più atteso degli ultimi 2 anni, il film che avrebbe dovuto risollevare le sorti del cinema dopo l'annus horribilis del COVID19.
Parliamone.
Fa schifo.
O meglio, dal punto di vista tecnico non gli si può dir niente: Nolan sa girare ed ha i mezzi per farlo come piace a lui, alla vecchia maniera, niente green screen, artigiani a volontà, veri scenografi e non freddi informatici, boeing veri fatti saltare per aria per esigenze di copione e inseguimenti in retromarcia eseguiti da stunt pazzeschi.
Però un film vive anche e soprattutto di sceneggiatura, di scrittura, di costruzione della storia e dei personaggi: e sotto questo punto di vista Tenet è un film terribile, soprattutto tenendo conto delle possibilità del suo autore.
In particolare, al di là dell'assurdità del pretesto iniziale e della miriade di McGuffin sparpagliati qui e là, il peccato originale di Tenet è nella scrittura dei personaggi: Washington (monoespressivo) e Pattinson (più efficace) sono totalmente privi di spessore, privi di personalità, vissuto e motiviazioni. Fanno quello che fanno perché lo fanno, e morta lì. Poi c'è il personaggio della Debicki,che non solo è monodimenzionale, ma è totalmente incongruo:
lei era una semplice gallerista sposata a quello che lei credeva essere un trafficante d'armi. Un tizio sconosciuto la avvicina con l'inganno e prova a ricattarla. Lei gli dice che il ricatto non funziona perché lei è a sua volta ricatatta dal marito a causa di un quadro falso da lei spacciato per autentico. A quel punto lui si offre di aiutarla a recuperare il quadro e lei accetta, anche se dopo arrivano gli scagnozzi del marito (avvisati sempre da lei) con l'intento di menarlo. Poi lui fa un casino all'aeroporto per recuperare il quadro, fallendo, ma le mente dicendo che lei non dovrà più preoccuparsene. La tipa lo scopre, ma decide comunque di continuare a fidarsi di lui fino alla fine, senza alcun motivo apparente. Il tutto per liberarsi di un marito che lei sapeva essere malato di cancro e che si sarebbe suicidato a breve (lei infatti non sapeva nulla della sua implicazione con il tempo invertito e l'algoritmo). Poi Washington le spiega il complotto di cui fa parte il marito e lei annusice senza battere ciglio, accettando spiegazioni parziali, assurde e che non spiegano niente nemmeno a noi spettatori che abbiamo già visto 1 ora di film, figuriamoci ad un'ignara gallerista. Dopodiché lei passa dall'essere, per l'appunto, una studiosa di arte a super spia mega-scafata. Ah, poi il figlio: in realtà non se lo fila nessuno, è solo un altro McGuffin.
Velo pietoso poi sulla colonna sonora, di per sé bella ma veramente troppo ingombrante, spesso sparata a mille in momenti in cui non c'entrava niente (tipo Washington e Pattinson che camminano per i fatti loro, e in sottofondo VRAAAAAAAMMMM VRAAAAAAMMM sparato a palla).
Il problema principale, riducendo la discussione all'osso, è che Christopher Nolan è un grandissimo regista, mentre suo fratello è un grandissimo sceneggiatore: separarli è una pessima idea.