priss 8 / 10 10/06/2021 18:53:07 » Rispondi Non so perchè ho deciso di farmi del male ultimamente vedendo "the father" qualche settimana fa e adesso "relic". Forse ad alcuni questi due film possono sembrare lontanissimi fra loro ma in realtà pur se con stili e percorsi diversi raccontano entrambi lo stesso strazio. Questo film mi ha tolto il fiato perchè sulle prime sembra un horror da casa infestata, neanche troppo cupo, poi via via ti porta in un labirinto sempre più claustrofobico ma reale. I volti amati che si fanno estranei, l'atto fisico di ingoiare i ricordi, le memorie preziose da sottrarre alla malattia, da nascondere al sicuro, mentre non si è più certi di chi ci si trova accanto. E poi loro... la figlia e la nipote che si ritrovano accanto qualcosa a cui non riescono più a dare un nome, perchè di Edna ha solo il volto, finché anche quello cede al dolore e diventa mostruoso. la tentazione di andar via e scappare è forte "perchè non è più lei" ed è così che tanti anziani muoiono soli, perchè è inutile andarli a trovare, perchè ormai non ci riconosco, perchè ormai non sono più loro... un film che forse può comprendere solo chi ha vissuto sulla propria pelle lo strazio delle malattie neurodegenerative
la scena finale mi ha spezzato il cuore, nella lentezza con cui la figlia stacca brandelli di carne e capelli dalla madre che si riduce fino alla propria scura e vulnerabile essenza, la madre lasciata sola tanto a lungo che ritrova la figlia e la nipote in un lungo abbraccio, che può finalmente abbandonarsi alla morte... e nella figlia ecco che già si scorgono i primi segni della malattia che la colpirà.
Kater 10/06/2021 21:47:07 » Rispondi Lucida come sempre, bellissime parole, dritta al punto. Certi film fanno male però ci aiutano a capire, soprattutto ad elaborare e forse ci aiuteranno anche a non dimenticare ciò che è davvero importante.
priss 11/06/2021 17:48:08 » Rispondi si Kat, anche passando il tempo forse abbiamo sempre bisogno di rielaborare e a volte anche di "perdonare" le mille piccole occasioni per dimostrare amore che magari a suo tempo avevamo sottovalutato. Mi ha fatto molta tenerezza uno sciocco dettaglio: le lucine dell'albero di Natale dell'inizio del film erano proprio identiche a quelle che mettevamo noi quando ero piccola e mi fa tenerezza pensare a quante persone anziane si ritrovano sole per le feste, o con i figli che non li chiamano per settimane... questo con mia madre non è mai successo, non l'ho mai lasciata sola, però qualche volta magari mi chiamava e presa dai mille impegni magari facevo passare un giorno prima di richiamarla, per questo quell'abbraccio finale strazia ma fa bene allo stesso tempo.