caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'ASSASSINO regia di Elio Petri

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  12/12/2011 15:55:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Buon esordio di Elio Petri,intrigante nel porre la propria attenzione su un antiquario indagato per omicidio e per questo motivo fermato della polizia.
Si tenterà in tutti i modi di provarne la colpevolezza ripercorrendo i punti fondamentali di un'esistenza tutt'altro che ammirevole.I metodi psicologicamente asfissianti delle autorità non danno tregua al protagonista,per loro già colpevole e quindi condannabile,situazione che fruttò qualche grattacapo al regista responsabile,secondo la censura dell'epoca,di rappresentare in maniera troppo ruvida la condotta degli inquirenti.
Petri dà rilievo agli atti ignobili di cui si è macchiato l'antiquario per mostrare l'iter per il raggiungimento dello status di cui ora può fregiarsi,sottolineando al tempo stesso con lucidità come un atteggiamento immorale non ne faccia per forza di cose un assassino.
L'ascesa al ceto borghese,la volontà di affrancarsi da ambienti di innegabile penuria ecomico/intellettuale sono personificati dall'inquisito,di cui il regista tenta anche un ritratto psicologico da cui trapela in maniera evidente la contravvenzione di ogni scrupolo ed il bisogno,quasi istintivo,di truffare,plagiare,schiacciare il prossimo per raggiungere il tanto agognato benessere.
L'uomo è un mostro dei tempi,vi è una concessione ad un pizzico di umanità portato a galla da una coscienza incalzante che tuttavia non sarà poi così arduo mettere a tacere.
L'omicidio è solo un mezzo per parlare di un paese ove le possibilità fioccavano ed in cui lo sprovveduto era facilmente depredabile,poca importanza assume scoprire l'identità dell'assassino,a Petri sta a cuore immergersi in una spietata analisi sociale solo camuffata da noir.
Grande il duetto tra Mastro.ianno e Salvo Randone.