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A CIASCUNO IL SUO regia di Elio Petri

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  05/08/2010 16:09:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Due uomini vengono uccisi durante una battuta di caccia,logicamente non può trattarsi di una disgrazia,la polizia archivia velocemente il caso come delitto passionale arrestando tre contadini del luogo,a Paolo,giovane professore idealista,i conti non tornano e mettendosi a indagare per conto proprio scopre una macchinazione molto più spinosa.
Petri porta sullo schermo con la consueta maestria una versione semplificata dell’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia,la solida regia e l’accuratezza nello svelare con gran senso della misura tutti i retroscena della vicenda facilitano il mantenimento di una preziosa atmosfera di suspense per tutta la durata del film.Lo spaccato popolare descritto è intriso di cultura mafiosa da cima a fondo,ogni gesto,ogni parola, sono setacciate e vagliate da un modo di vivere talmente radicato nel tessuto sociale da apparire come pura normalità.La quasi totale assenza delle forze dell’ordine è indicativa di quanto le autorità possano far poco contro il potere di coloro che “contano”,coperti dall’omertà dei ceti meno abbienti,vittime di un sistema tentacolare dal quale Paolo,un trattenuto ma sempre bravo Volontè,cercherà di affrancarsi.Lucia vedova di una delle due vittime ,le dà il volto l’ammaliante adescatrice Irene Papas, è la personificazione di quell’ambiguità che si respira per tutta la durata del film,favorita da una schiera di personaggi sfuggenti che non si capisce da quale parte stiano.
Finale amarissimo in cui tra la popolazione festeggiante,collusa in maniera completa con un malcostume in apparenza incontrastabile, qualcuno commenta le gesta del professore rimarcandone la madornale stupidità.