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LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO regia di Elio Petri

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Invia una mail all'autore del commento baskettaro00     8½ / 10  12/04/2010 18:08:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Immaginate di entrare in fabbrica alle 8 di mattina,lavorare per altre 8 ore ed uscire,andare a casa,stare pochissimo con i tuoi cari,andare a dormire per poi ricominciare a lavorare,sempre più metodicamente.
Questo è lo stile di vita che credo nessuno di noi voglia fare,eppure molti operai lo fanno,e vengono pagati due lire per svolgere così faticosamente certi incarichi e aumentare le tasche dei padroni(come giustamente qualcuno ha già detto qui sotto).
Tale meccanismo produce una sorta di"alienazione"nell'uomo,in un certo modo tutto ciò che fa a lavoro viene ricostruito negli atteggiamenti quotidiani(da notare Volontè che obbliga la fidanzata a mettere in ordine le posate,in modo tale da farle sembrare tutte allineate perfettamente).
Il tema affrontato da Elio Petri è molto delicato,e ci vuole una certa bravura per renderlo alla meglio allo spettatore;Devo ammettere che ci è riuscito benissimo.
Gian Maria Volontè ci regala una stupenda interpretazione,la musica è bella,e la denuncia sociale e politica è molto forte.
Un quasi capolavoro dei bei tempi che furono.
I 5 minuti finali sono bellissimi:rendono nel modo migliore l'alienazione dell'uomo.