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LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO regia di Elio Petri

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     8 / 10  24/07/2008 12:01:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo film di denuncia ancora una volta firmato dal maestro Elio Petri.
Pellicola che esemplifica, in maniera quasi perfetta, il concetto di alienazione della classe operaia, la lotta sindacale nei turbolenti anni ’70 oltre che offrirci uno sguardo più ampio rivolto alla vita sociale, la variazione dei costumi di un’Italia in forte cambiamento ..si entra in fabbrica e ci si immerge nella realtà del “cottimo”, della catena di montaggio, dei tempi di produzione, dei rapporti tra padronato e lavoratori ..una duplice prospettiva ci si apre di fronte grazie al nostro protagonista (da assertore a contestatore), la sceneggiatura ne sottolinea i contorni per renderne visibili i drammi, le frustrazioni, le debolezze, infine le assurdità di un ingranaggio troppo spesso lesivo della stessa dignità umana.
Qualche piccola “divagazione onirica” in alcuni discorsi, forse un eccesso di tecnicismo in alcuni passaggi, ma la struttura narrativa non ne viene appesantita e il racconto scorre fluido nel corso delle due ore, grazie anche ad una caratterizzazione dei personaggi assolutamente perfetta che ne favorisce “l’effetto immedesimazione” ..una prova recitativa ancora una volta magistrale per un Gian Maria Volontè in grande forma, sicuramente uno dei migliori attori che il nostro cinema ha mai avuto, capace di dare sfumature uniche (accento, movenze, mimica) al suo personaggio.
Direzione tecnica attenta e ben curata per uno dei registi che meglio ha interpretato, e di conseguenza, rappresentato sul grande schermo, i passaggi più importanti della nostra vita politica e sociale dal dopoguerra ..un vero cult nel suo genere ..da vedere!