Marco Iafrate 8 / 10 07/02/2007 22:24:53 » Rispondi Bello questo film, lo spettatore entra in una fabbrica ed insieme agli operai partecipa all'alienazione della catena di montaggio, al forsennato stachanovismo, al cottimo, alle lotte di classe, al mito della rivoluzione, al conflitto tra sindacati e movimento studentesco. Fabbrica-prigione che stritola la dignità dell'uomo e porta alla paranoia, quasi alla follia. Accompagnato dalle musiche di Ennio Morricone, il film è un'altra conferma delle doti interpretative di Gian Maria Volontè, perfetto nel descrivere l'angoscia e l'alienazione che la civiltà industriale trasmette agli operai sottoposti ai lavori ripetitivi con l'incubo della mancata produttività.