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LA VERGOGNA regia di Ingmar Bergman

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pier91     7½ / 10  19/02/2012 13:55:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Mi sembra quasi di stare in un sogno. Ma non in un sogno mio, in un sogno di qualcun altro. Cosa accadrà quando il sognatore si sveglierà e ne proverà vergogna?"
Che splendida metafora, sebbene molto, forse troppo difficile. In effetti il vero neo de "La vergogna" non è la superficialità, come di primo acchito appare, ma la complessità. Si intuisce comunque l'intenzione, altissima, di rendere labile il confine tra respiro corale e respiro intimista. Dunque la guerra, evento invadente e volgare, assume i tratti di un dramma individuale. Non mi riferisco soltanto all'odio che Jan instilla dentro di sé, ma anche alla triste e mediocre semplicità dei desideri di Eva. Vuole avere una bambina: questo è il suo tutto. Le è stata sottratta la memoria dei sogni più temerari, quelli improbabili che pure rendono vivida l'esistenza. "(la bambina) si stringeva forte a me, e per tutto il tempo sapevo che dovevo ricordare qualcosa che qualcuno aveva detto e io avevo dimenticato".
Non tutto fila come dovrebbe, Bergman stesso lo ammise, ma la sequenza della barca incagliata fra i cadaveri vale da sola la visione.