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THE LAST DANCE (2020) regia di Jason Hehir

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rain     8 / 10  13/06/2020 15:05:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Durante la messa in onda è stata senza dubbio la serie del momento, per gli appassionati di basket ma anche per i profani. Perchè Michael Jordan è uno di quegli uomini la cui fama è universale, uno degli sportivi più influenti di sempre, non solo in ambito sportivo ma anche mediatico. Perchè parla non solo di quello che è stato, probabilmente, il giocatore di basket più forte di sempre, ma anche di una delle dinastie sportive più grandi di sempre, e di un periodo che dal punto di vista cestistico è stato uno dei più belli di sempre. Insomma il top del top per un amante del basket, ma con degli elementi che trascendono la platea dei soli appassionati.
Aggiungiamoci che oltre gli argomenti trattati, che possono essere di interesse o (per qualcuno) meno, "The Last Dance" è stata realizzata in maniera egregia, con un mix di filmati "dal campo" o della vita dei protagonisti e interviste agli stessi, con i salti temporali che vanno dall'anno del sesto titolo (l'ultimo ballo per l'appunto) a quelli precedenti, agli anni delle sconfitte cocenti a quelli delle vittorie.

Insomma una docu-serie con i fiocchi.

E visto che di elogi ce ne sono stati a bizzeffe voglio aggiungere qui, in maniera sintetica, quelli che per me sono stati i punti deboli o difetti di "The Last Dance".
Innanzitutto l'aver praticamente escluso dalla narrazione Toni Kukoc, citato molto poco nella serie ma in realtà pedina fondamentale del secondo three-peat.
Secondo, il punto di vista toppo "Jordan-centrico". Si può obbiettare dicendo che il protagonista è lui e quindi di chi dovrebbe essere il punto di vista se non il suo. Però se Jordan in campo era praticamente D*o sceso in terra, fuori era (ed è) anche lui un essere umano con i suoi difetti, dal suo egocentrismo alla sua voglia di primeggiare che lo faceva diventare spesso arrogante e, a volte, anche vendicativo. Per questo non avrebbe fatto male una visione più aperta anche ad altri punti di vista. Vedesi ad esempio le vicende attorno alla pubblicazione di "The Jordan Rules", con Horace Grant, che si è sempre dichiarato "innocente", apertamente accusato da Jordan di aver fatto la spia su fatti di spogliatoio; ovviamente tutti dalla parte di Jordan, e anche "The Last Dance" sembra stare in maniera velata dalla sua, perchè si sa, in questi casi non importa chi abbia effettivamente ragione ma chi è il più "forte" mediaticamente.
Last but not least il modo in cui viene rappresentato Jerry Krause, qui dipinto come il nemico (se un film/serie è americano un nemico deve esserci per forza). In realtà Krause è stato uno ei migliori GM della storia del basket, è stato l'artefice di questa squadra straordinaria, è stato uno che ha sempre messo gli interessi della società davanti a quelli dei giocatori, perchè quello era il suo lavoro, quello per cui era pagato. Molti giocatori dei Bulls avevano dei rancori personali, dettati in parte anche da un po' di personale egoismo, e per questo (sempre per il discorso che ad aver ragione sono quelli mediaticamente più forti) il dirigente è passato, ingiustamente, come il cattivo della situazione. Avrà fatto i suoi errori anche lui, ma il modo in cui viene fatto passare in questa serie non m'è andato giù, soprattutto considerando che Krause è morto qualche anno fa e quindi non ha neanche la possibilità di difendere lui e le sue scelte.


Ora spero di non aver fatto passare "The Last Dance" come una serie fatta male o non veritiera. I difetti ci sono, qualche superficialità anche, ma ciò non toglie che sia (e sarà) uno dei migliori documentari del 2020.