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IL SAPORE DELLA CILIEGIA regia di Abbas Kiarostami

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Febrisio     8½ / 10  25/06/2011 09:37:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Inizio il commento, vista la stagione, mangiandomi una buona ciligia; sarò più vicino a cosa descriverò. Il sapore della ciligia è un viaggio di morte (non quella che sto mangiando), legato estremamente alla vita dei suoi protagonisti.

I tre prescelti per il lavoro di Badii si fanno riconoscere facilmente allo spettatore come icone di maturità e differenza per affrontare la vita. Forse un po retorico, ma non falso, il film riesce ad essere delicato quanto il gusto della ciliegia, o di un gelso, parlando di vita. La bella interpretazione di Badii dimostra di possedere una giornata di forte ansia; incaricarsi della propria morte è un compito di grande responsabilità, o forse il suo problema che sta alla base lo sta corrodendo. Tutte le persone che circondano Badii, e queste colline quasi color dell'oro, sono educate e rispettose in modo piacevole. Personalmente mi son meravigliato della scena in cui i contadini aiutano Badii quando bloccato con la Jeep. Un senso semplice di solideriatà, di poter offrire il proprio aiuto anche per nulla. A volte qui manca. Per intenderci qui da noi se vai a chiedere un bicchiere d'acqua potresti ricevere come risposta l'indicazione per la prima fontana.

Particolare come le sue inquadrature, il film di Kiarostami, è intrigante conservando intatto il grande mistero che ci sedurrà nei momenti morti della pellicola; perchè Badii vuole suicidarsi? Nemmeno alla fine saremo accontentati. Indefinito come la vita e la morte. Un'ottima scelta che lascia vivere il film nello spettatore. Le sequenze finali, fuori contesto, colorite come fosse un'altra stagione, sembrano cogliere la vita nello splendore, e che forse quello di prima ne era solo un passaggio, come l'autunno arriva e va.