Ciumi 8 / 10 13/08/2009 20:38:07 » Rispondi Anche nelle desertiche, astratte, violentate dalle guerre, povere lande del paesaggio iraniano, il sapore della ciliegia esiste e può essere assaporato. Va solo ricercato ove sboccia, consolatore, come la ginestra del Leopardi ai piedi dello “sterminator Vesevo”, contento dei deserti. E’ la semplice lezione, spoglia come la narrazione di Kiarostami, che ascolterà dal terzo passeggero durante la sua breve odissea della desolazione, il protagonista. Un invito ad assaporare il buono della vita, di saper aspettare il frutto di stagione, e riconoscere il genuino in ciò che appare irrimediabilmente corrotto e contaminato. L’invito è porto senza costrizione. A coloro che hanno perso il sapore della vita, è lasciata la scelta d’accoglierlo o farsi seppellire.