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IL CUORE ALTROVE regia di Pupi Avati

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kafka62     6 / 10  12/05/2018 19:01:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il merito (e in un certo senso anche il limite) del cinema di Pupi Avati è quello di avere innalzato alla dignità di film quelli che altro non sono che semplici abbozzi, piccoli aneddoti, minime tranches de vie. "Una gita scolastica", "Festa di laurea" e anche questo "Il cuore altrove" in letteratura sarebbero probabilmente stati null'altro che dei racconti. Invece Avati ne fa la fragile essenza, l'eterea ossatura di un cinema gentile, garbato e sottilmente malinconico, proprio come il protagonista Nello (Neri Marcoré), il quale nella Bologna di inizio '900 (è un'altra costante del regista quella di risalire indietro nel tempo per cercare una genuinità di gente e di storie che non c'è più al giorno d'oggi) si innamora perdutamente (e senza successo) di una bella ragazza cieca. Sembra la versione gozzaniana di "Luci della città", e solo la candida, lunare, originalissima figura del protagonista (a cui fanno da contrappunto le figure più tipizzate del padre-Giannini e del compagno di stanza-D'Angelo) permette di sfuggire a questo prevedibile cliché. Ne "Il cuore altrove" non c'è molto di più, ma francamente negli anni precedenti Avati ci aveva abituati a cose ben peggiori.