Filman 5½ / 10 21/04/2020 01:38:15 » Rispondi THE BLACKOUT fa parte di una fase morale della carriera di Abel Ferrara in cui egli stesso mette in discussione tutto il suo cinema hollywoodiano e anarchico precedente, sostituendolo con film sobri e di stampo europeo, orientati verso la redenzione per una vita di eccessi. Quello che il regista, inebriato dalla propria autocommiserazione, non coglie è la sua impreparazione o incapacità nel mettere in scena un film emotivo e mentale, essendo lui un regista estremamente viscerale. Lo stesso vale per la piattezza atmosferica di una narrazione carente di musiche e ambientazioni: il regista era invece bravo nel mostrare freneticamente gli spazi urbani più dimenticati. L'autore si dimentica come fare cinema di genere e di intrattenimento, immolandosi in territori inesplorati e improvvisandosi il tipo di autore che non è. Si da a questi film perché crede forse di aver commesso peccato in passato, creando arte violenta. L'unica violenza è stata abusare della sceneggiatura di un thriller psicologico per trasformarla in una frivola lezioncina di vita.