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MADADAYO - IL COMPLEANNO regia di Akira Kurosawa

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amterme63     7 / 10  31/07/2010 11:48:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L’ultimo film di Kurosawa è un film a prima vista molto lento, statico, concentrato su di un singolo carattere, senza azione o trama di rilievo, a volte quasi monotono. Nondimeno è un film affascinante perché scava e riproduce un carattere ben preciso e a suo modo molto interessante e istruttivo. Qualcosa ci comunica questo film, soprattutto su come poter vivere una vecchiaia ideale, raccogliendo i frutti di quello che si è seminato in vita.
La mano fatata del grande regista si vede ancora. La mdp è piuttosto statica (scarsi i movimenti) ma cambia spesso il punto di vista (inquadra davanti e all’improvviso inquadra di spalle aprendo su di una vista che colpisce). A volte sembra di assistere quasi ad un film Dogma 95. Alcune scene sono molto suggestive dal punto di vista visivo ed espressivo. Sono rimasto molto colpito dal finale. Mi ha lasciato molto emozionato. Il merito è anche della colonna sonora. Sembra un adagio veneziano del Settecento (Vivaldi o Albinoni) ma in realtà mi sembra che sia stato composto da Shinichirô Ikebe, il grande compositore delle colonne sonore degli ultimi film di Kurosawa.
Il film si basa su di una vicenda realmente accaduta. Un famoso professore di inizi ‘900, anche dopo essere andato in pensione, è stato venerato e assistito dai suoi ex-allievi. Cosa abbia fatto per meritare così tanto non viene mai mostrato o spiegato ma lo si riesce a capire fra le righe nelle lunghe scene conviviali di cui è composto il film. Più che un rigido e dottrinario professore era soprattutto un Essere Umano. Oltre ai valori intellettuali voleva trasmettere anche valori umani: allegria, scherzo, burla, amore per la semplicità, la natura, la frugalità, il vivere modesto e tranquillo fra le persone care. Il tutto senza dimenticare il lato immaginativo, fantastico e sentimentale che ogni singola persona deve avere e che non si deve vergognare di mostrare. Il professore non si perita ad ammettere di avere paura del buio e dei temporali. C’è poi la lunghissima scena della perdita del gatto che può apparire paradossale e ridicola per noi cinici e freddi occidentali, ma che ci dimostra il grande affetto e il gran cuore che aveva quel “luminare” del sapere.
Fino alla fine Kurosawa ci ha voluto testimoniare che il vero valore della vita umana non sta in quello che ci vantiamo di possedere o di poter fare, ma nella quantità di amicizia, amore, cura, affetto, succo di animo umano che abbiamo dispensato nel periodo attivo dell’esistenza. Il grande premio che possiamo sperare di ottenere è ricevere tutto questo in cambio quando ormai tutto volge verso la fine. Madadayo rappresenta proprio questa speranza-utopia un po’ ottimista con cui Kurosawa ha voluto chiudere la sua esistenza artistica.
amterme63  31/07/2010 15:38:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non mi ero ingannato con il motivo musicale più bello del film. E' musica originale di Vivaldi ed esattamente: L'estro Armonico Op. 3, Concerto No. 9.
A Venezia agli inizi del 700 è stata composta della musica fra la più bella di sempre.