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RAPSODIA IN AGOSTO regia di Akira Kurosawa

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Invia una mail all'autore del commento thohà     7 / 10  01/06/2007 12:47:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non si può certo discutere sul grande Kurosawa, ma questo non è certamente il suo film più bello.

Quattro ragazzi sono ospiti dell'anziana nonna, durante un'assenza dei genitori, a Nagasaki proprio durante il 45° della commemorazione del lancio della bomba atomica. La vecchia, che ha dimenticato persino qualche nome dei suoi numerosi fratelli, non ha dimeticato un solo attimo di quel lontano giorno di tragedia.
Terrificante l'occhio simbolico che compare, per un attimo, tra le montagne.
I nipoti visiteranno anche la città, ormai ricostruita, e troveranno anche una specie di scultura che altro non è che un ammasso di metallo contorto di una scuola devastata durante il bombardamento e che, ora è considerato come una monumento al ricordo.
Non è un film pieno di vita, è un po' pesante e stanco, ma penso che debba essere visto. Forse, noi occidentali, non abbiamo ben capito quello che è successo. Non c'eravamo sul posto e molti della nostra generazione ne hanno soltanto sentito parlare.
Quando tornano i genitori dei ragazzi sembrano quasi vergognarsi del passato e volerlo riscattare, in qualche modo, pensando solo al modo di arricchirsi, alla carriera. La vecchia sembra non avere rancori. Più volte ripeterà: "E' la guerra", come a rimarcare che potrebbe succedere a tutti, per via della guerra, anche a noi, come se non ci fosse un vero colpevole.
La guerra è colpevole.
Sembrano più sensibili i ragazzini, la nuovissima generazione.
Non ho ben capito la presenza di Richard Gere, che interpreta una particina finale, ma che comunque ad un certo punto dice: "Prima non capivo... ora sì".
Anche lui appartenente alla generazione di mezzo.
Film comunque da vedere, per non dimenticare.

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