Manticora 8 / 10 29/08/2021 18:27:13 » Rispondi Partendo dal presupposto che l'horror americano si deve muovere su territori poco esplorati Jordan Peele produce e sceneggia assieme ad altri due sceneggiatori il sequel diretto di un icona horror che era svanita nella mediocrità alla fine degli anni 90. Partendo intanto dal presupposto che questo CANDYMAN è il sequel diretto del film originale del 1992 CANDYMAN: TERRORE DIETRO LO SPECCHIO di Bernard Rose. Il prologo si apre con l'incontro non casuale da parte di un ragazzino Burke con Sherman Fields, un uomo di colore inquietante, che andava in giro per il quartiere di Cabrini-Green alla fine degli anni 70. Quest'ultimo era ricercato dalla polizia con l'accusa di essere uno psicopatico che metteva lamette da barba nei dolci comprati dai bambini. Dopo questo prologo il film torna ai giorni nostri, e come un classico racconto dell'orrore fa raccontare la storia di Candyman attraverso il teatro delle ombre tramite marionette, scelta semplice ma geniale. La storia colpisce così tanto Antony ( un ottimo Yahya Abdul-Maten II) che ne diventa ossessionato, tanto da cominciare a rappresentare Candyman nei suoi dipinti. l'intreccio prende una piega conturbante e inquietante, la regia della esordiente regista Nia da Costa è quanto mai efficace nel svelare piano piano i risvolti della storia, con alcuni colpi di scena che portano a capire l'origine del Boogeyman dato
che il primo Candyman era uno schiavo che aveva imparato a dipingere, sfortunatamente si era innamorato della figlia del padrone di cui stava facendo il ritratto, con risultati tragici. Dalla sua morte, nel tempo lo spirito di Candyman trova la possibilità di possedere altri corpi, grazie all'evocazione che ne provoca la venuta ripetendo per cinque volte fissando uno specchio il suo nome.
Certo si intuisce che Burke ha un ruolo in tutto questo, e l'attore Colman Domingo è perfettamente ambiguo nel suo ruolo. Un buon horror che ribalta anche i ruoli, spesso stereotipati, neri poveri e falliti. Qui invece abbiamo una classe media afroamericana che si mischia ai bianchi, cercando di essere loro pari, ma la violenza della polizia è invece sistematicamente RAZZIALE. Per questo poi gli omicidi perpetuati da Candyman