elio91 7 / 10 03/02/2011 15:26:30 » Rispondi Preferisco altro di Kurosawa,però la sua analisi esistenziale scava nel profondo le coscenze e la psicologia dell'animo umano senza sconti per nessuno. Tecnicamente è un film atipico,per nulla spettacolare ma altresì intimista con un impianto teatrale evidente. Il vagabondo filosofo che porta saggezza e razionalità nelle vite di uomini e donne alla deriva è certo un'immagine non nuova al cinema del maestro giapponese ma anche il melodramma pessimistico che si respira in tutta l'opera,specie nel finale beffardo,non sono da meno e riescono a colpire, così come tutti i ritratti di un'umanità gettata nel fondo,ignorata da tutti e in cui i bassi istinti si scatenano fino a renderli (uomini e donne) subumani,nemmeno più uomini. Fortemente pessimista,forse pure troppo ma d'altronde anche questo è Kurosawa,e anche questo è l'uomo.
Mi spiace,non sono riuscito ad appassionarmi alla vicenda come con i precedenti del regista per quanto lo stile radicale (ambientato in un solo luogo,basato principalmente sulla bravura degli attori) non ammetta sconti. Grandiosi gli interpreti.