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SANTA MAUD regia di Rose Glass

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  07/04/2021 11:15:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cosa succede se la possessione non è di origine demoniaca ma bensì divina? Come si fa a distinguere qualcuno in reale odore di santità da un folle esaltato? Sono queste le domande che si (e ci) pone con questo notevolissimo debutto Rose Glass. La regista britannica trova nella recitazione sofferta di Morfydd Clark una straordinaria alleata per riferire dell'intimo calvario di Maud. Siamo dinnanzi ad un horror psicologico sul quale pesa il dolore di un passato mai esternato con estrema chiarezza, in cui il rifugio nella vita cristiana è mezzo per sfuggire da una realtà insopportabile e al tempo stesso modo per espiare colpe evidentemente troppo pesanti da sopportare.
"Saint Maud" è uno straziante excursus introspettivo in cui la visione distorta della protagonista restituisce un continuo senso di minaccia e di alienazione. È inoltre ben sottolineato il cambiamento repentino in cui tangibili sono il malessere, la solitudine, il bisogno di accettazione e il tentativo di redimere chiunque sguazzi nel peccato. 
L'agghiacciante realismo è miscelato con scene di natura prettamente horror (tra cui una davvero spaventosa), per un film capace di giostrare tra instabilità mentale e (forse) qualcosa di pericoloso e molto meno divino di quanto si pensi. 
Il finale, potentissimo ed estremo, chiude il cerchio in modo encomiabile.