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BIRDS OF PREY E LA FANTASMAGORICA RINASCITA DI HARLEY QUINN regia di Cathy Yan

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marcogiannelli     6½ / 10  09/02/2020 12:32:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Baracconata incredibile da quanto voglia uscire fuori tutti i canoni riuscendoci (a volte) e non riuscendoci (per la maggior parte delle volte). Ci si diverte per il 70% del film se lo si vede con una mente sgomberissima, pronti a vedere Margot Robbie che spinge sull'acceleratore. E' un ottovolante iper colorato, per cui è possibile che a qualcuno venga da vomitare.
Diciamoci la verità: a nessuno frega nulla dei sentimenti e dell'intimità di Harley Quinn. Vogliamo solo vederla fare delle pazzie e di tutta la parte introspettiva si possono interessare le adolescenti.
Il film è scritto e diretto da due donne e in questo senso il film è pervaso da un'area di femminismo prepotente; la libertà è la parola fondamentale.
E' soprattutto un film corale in cui il girl power delle altre protagoniste vien fuori fino al finale del film, in cui tutte devono collaborare. E non importa lo stato sociale, la razza o l'età, tutte combattono per se stesse e per qualcosa in cui credono, finalmente. A loro si uniscono due character maschili che mi sono piaciuti molto per pazzia, perfetta nel contesto Harley Quinn, sia per come sono stati caratterizzati, cercando di tenerli lontani da altri villain DC. Alcune cose sono fallaci (ok, Maschera Nera ha una maschera ma cosa cambia quando ce l'ha o meno? Perché in una scena fa solo spogliare quella donna? Potrebbe fare di peggio, lo abbiamo visto, non ci sentiamo in pericolo in quel momento) e la loro fine non è abbastanza epica.
A tratti ricorda la sguaiatezza di Suicide Squad (e di certo non è un merito), a tratti anche il buon John Wick in queste sequenze ultra cinetiche (e qui invece funziona) e infine quella voglia di essere scorretti come nei Deadpool (qua non ci avviciniamo mai per scrittura purtroppo). Quantomeno non si prende mai sul serio.
Bene il montaggio, collega benissimo parti della storia per dargli un senso, che con però la voce narrante rischia di essere troppo didascalica.
Se non si ha niente da fare, perché no?